In Istria un paese in balia della mandria selvaggia
DRAGA DI MOSCHIENA. È una mandria allo stato brado, senza alcun padrone, che comprende circa 25 esemplari, tra cui 2 tori. Da almeno 30 anni i bovini selvatici costituiscono un grosso problema per gli abitanti delle frazioni a monte di Draga di Moschiena, nell’Abbaziano, animali scappati probabilmente dall’ex scalo bestiami di Brsica, nel Canal d’Arsa, in Istria.
In questi decenni vacche e tori sono andati a costituire un gruppo temibile, capace di danneggiare orti, recinti, muretti a secco e altro ancora. Messi alle strette da un inverno particolarmente rigido, i bovini hanno deciso di scendere dalle pendici del Monte Maggiore dove vivono in completa libertà, per scorrazzare a piacimento nelle immediate vicinanze dei centri abitati, costantemente alla ricerca di acqua e cibo.
La gente del posto si è rivolta in più occasioni alla polizia, sentendosi rispondere che le leggi croate non contemplano la soluzione dei casi di mucche senza proprietario e non marcate. In pratica tali bovini sono considerati comunque animali domestici e dunque non possono essere abbattuti.
Dopo numerose consultazioni si è concluso che la competente autorità nel risolvere la vicenda ha un nome e cioè il comune di Draga di Moschiena. Chi di competenza ha procurato il fucile, iniezioni e anestetico, ma per avere successo in questo particolare tipo di caccia bisogna avvicinarsi come minimo a 20 metri dal ruminante, impresa ritenuta impossibile.
Non abituati alla presenza degli esseri umani, selvatici “fino al midollo”, i bovini scappano al minimo segnale di pericolo, rifugiandosi nel profondo delle aree boschive del massiccio montuoso. Gli abitanti delle aree interessate dalla mandria hanno scritto una lettera al ministro croato dell’Agricoltura, Tihomir Jakovina, chiedendogli che gli animali – in deroga alla legge – possano essere liquidati dalle doppiette.
«Temiamo per la nostra incolumità – così nella missiva – la mandria comprende due tori, ciascuno pesante una tonnellata, molto aggressivi nella stagione degli amori. Finora non ci sono stati danni alle persone, ma qualcuno potrebbe venir ferito o peggio».
Tra la gente si mormora che di tanto in tanto qualcuno abbatte un capo o due di questi animali selvatici per poi venderli ai macellai istriani. È chiaro che la soluzione dell’abbattimento provocherebbe la sollevazione da parte delle associazioni animaliste, ma la cattura dei bovini selvatici sembra un’impresa molto problematica.(a.m.)
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