In Istria quattro poliziotti arrestati per spaccio

Gli agenti della squadra narcotici collaboravano con il boss del narcotraffico a Pola e facevano soffiate sulle operazioni

POLA. Aveva ragione il noto politico istriano Damir Kajin quando tempo fa aveva dichiarato che per rifornirsi di droga basta rivolgersi alla polizia. Sono agenti della Questura istriana ben quattro dei cinque arrestati per reati relativi al traffico di stupefacenti. L’operazione è stata eseguita dall’Uskok (l’Ufficio per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata), dalla Criminalpol e dalle cosiddette Unità mobili. I poliziotti finiti in manette sono sospettati di narcotraffico, di corruzione, abuso di poteri d’ufficio e di associazione per delinquere.

Nei quattro anni di dominio sul mercato degli stupefacenti in Istria Andrej Butkovi„, 36 anni, di Pola era riuscito a mettere su una rete di poliziotti consenzienti o meglio complici che operavano proprio nella squadra narcotici e lo informavano in anticipo delle operazioni antidroga della polizia. In tante occasioni gli agenti stessi si occupavano dello spaccio.

Il “giochino” è andato avanti fino al novembre scorso quando vennero arrestati 22 spacciatori. Ebbene durante gli interrogatori erano saltati fuori proprio i nomi dei poliziotti corrotti. Si tratta del 42enne Amir Jusufovi„, Kresimir Corluka, Sebastijan Ivan›i„ e Zeljko Radolovi„. Proprio Jusufovi„ era quello che collaborava più strettamente con Butkovi„. Per le sue soffiate, come emerso dalle indagini, in quattro anni aveva incassato 30.000 euro. L’altr’anno Jusufovi„ aveva intascato da Butkovi„ altri 20.000 euro per avergli consegnato della droga rubata durante la perquisizione delle abitazioni di altri spacciatori. Da un pacchetto aveva sottratto 70 grammi di cocaina usando un cucchiaio, successivamente in un’altra perquisizione aveva trafugato quattro pacchetti di eroina. Il 41enne Sebastijan Ivan›i„ viene accusato di non aver avvisato i superiori della collaborazione tra il collega e Butkovic. Non solo. Nel 2009 aveva fatto da tutore al trasporto di una partita di droga per conto dello stesso narcoboss. Anche Zeljko Radolovi„ faceva delle soffiate e per questo suo servizio era stato premiato con un telefonino, una fotocamera digitale e 75 euro. Il 32enne Kresimir Corluka si occupava invece solo di spaccio. Sfruttando la conoscenza dei narcoboss da novembre a dicembre dell’anno scorso si era rifornito di marijuana, anfetamine e altre sostanze spacciate soprattutto a Osijek. Dopo esser stati interrogati dal giudice istruttore, il Tribunale regionale di Fiume ha disposto il fermo cautelare nei confronti del gruppetto. Le indagini non si fermano e non si escludono siluramenti ai vertici della Questura istriana. (p.r.)

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