In Istria prime aperture di hotel e campeggi. Ai valichi spuntano i camper tedeschi

Ma viste restrizioni e situazione sanitaria, il comparto per il ponte pasquale confida soprattutto nel turismo nazionale 

POLA. I primi turisti, in auto o in camper, si sono visti nel pomeriggio del primo aprile.

Anche se una cosa è certa: le cifre viste in Croazia per il weekend di Pasqua 2019 (era il 21 aprile), con 180 mila arrivi e 567 mila pernottamenti, non si ripeteranno.

Il quadro potrebbe restare piuttosto simile a quello del 2020, anche perché i numeri dell’emergenza pandemica in Croazia sono al momento perfino superiori rispetto a quelli di un anno fa, e le autorità croate hanno optato per nuove restrizioni, in vigore da oggi e fino al 15 aprile, mentre la Slovenia come annunciato è entrata ieri in lockdown duro.

In Croazia, per esempio, bar e ristoranti lungo la fascia costiera non possono restare aperti dopo le 20. Sono cambiate invece le regole d’ingresso: al confine tutti i viaggiatori in arrivo devono avere un certificato di avvenuta vaccinazione (anche con il prodotto russo o cinese), o un test negativo o una attestazione di avere avuto il Covid-19 negli ultimi 180 giorni.

In ogni caso, dopo che già nei giorni scorsi ai confini si erano visti i primi veicoli, soprattutto tedeschi, ieri pomeriggio al valico di Castelvenere si è registrato un discreto movimento di villeggianti in entrata in Istria per il weekend: i più numerosi - come rilevato dalla Televisione pubblica croata - erano tedeschi e sloveni, anche se non è mancato qualche italiano. Sulle strade croate si sono iniziati a vedere camper tedeschi, ha rilevato anche l’Associazione croata campeggi.

Del resto queste giornate segnano l’apertura di decine di strutture. Se in Istria la previsione è di 15mila arrivi - di cui la metà circa dalla stessa Croazia - il colosso Valamar Riviera ha in apertura sette dei suoi alberghi (di cui tre a Parenzo) e i campeggi sulle isole di Veglia e Arbe. Un altra grande realtà del comparto, la Maistra, apre sei dei suoi hotel (quattro a Rovigno) e un camping a Orsera. Tanto Maistra quanto Valamar fanno però affidamento soprattutto sul turismo interno. Tutte le grandi realtà hanno poi approntato pacchetti che non prevedono pagamenti anticipati e includono la garanzia della massima assistenza sanitaria.

E se a Ragusa (Dubrovnik) lo scorso weekend il sistema telematico di registrazione degli arrivi conteggiava 600 turisti - soprattutto tedeschi, seguiti da bosniaci - a Pola lo scorso fine settimana se ne sono contati 400: «Da inizio anno in qua - dice la direttrice dell’Ente di soggiorno - ne abbiamo avuti 4676, il 34% in meno rispetto allo stesso periodo 2020».

Intanto ieri hanno riaperto i battenti le strutture ricettive del Parco nazionale delle isole Brioni, dove la direzione dell’Ente Parco ha annunciato la possibilità di visite individuali all’isola.

Anche nella Regione del Quarnero e Gorski kotar si confida soprattutto negli ospiti nazionali, per decenni trascurati a favore degli stranieri ma ora considerati l'àncora di salvezza del comparto. A Pasqua dal Fiumano all’Abbaziano, da Cherso ad Arbe saranno aperti 70 alberghi e 19 campeggi.

Il weekend pasquale segna di fatto anche il debutto del progetto “Safe stay in Croatia”, fortemente voluto dal ministero del Turismo gidato da Nikolina Brnjac e dall’Assoturistica nazionale di Zagabria: il progetto prevede una sorta di “bollino qualità” che viene rilasciato alle strutture(dagli hotel ai terminal ferroviari e agi aeroporti) le quali rispettino rigorosamente le norme e le procedure anti-Covid a vantaggio di operatori e clienti.

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