In Istria liste di attesa di 10 anni per il posto in casa di riposo

L’Istria lamenta l’indifferenza di Zagabria. Miletić: «Prelievo fiscale altissimo»  A Pola altri 98 letti alla “Alfredo Stiglich” per tentare di arginare il problema

POLA. La carenza di case di riposo convenzionate in Istria, così come nel resto del Paese, è un problema cronico in Croazia: a Pola, il maggiore centro istriano, l’attesa per un posto arriva fino a 9-10 anni mentre le persone in lista sono 2.400. E c’è chi si premura di “prenotare” addirittura prima di aver compiuto 60 anni, ovviamente per assicurarsi il posto.

La situazione non accenna a migliorare nel tempo, considerato il graduale invecchiamento della popolazione: in Croazia secondo gli ultimi dati il 20% degli abitanti appartiene ormai alla terza età. Nel tentativo di arginare il problema, decolla ora il progetto di ristrutturazione e ampliamento della casa “Alfredo Stiglich”, grazie al quale agli attuali 167 posti letto ne verranno aggiunti altri 98. Il costo dei lavori, la cui durata sarà di circa tre anni, è di 5,5 milioni di euro. L’accordo di finanziamento è stato firmato di recente dai rappresentanti degli enti che erogheranno i fondi per il progetto: ossia il presidente della Regione Valter Flego, il sindaco Boris Miletić e la direttrice della casa stessa Vesna Grubisić Juhas. A quando l’apertura del cantiere? Tutti i permessi sono stati ottenuti, ora manca l’inserimento della spesa nei bilanci regionale e cittadino, dopodiché verrà bandita la gara d’appalto dei lavori. «Siamo molto sensibili alle esigenze della terza età - ha affermato il presidente della Regione Valter Flego dopo aver firmato il documento - per cui stiamo investendo notevoli risorse nel miglioramento e ampliamento delle quattro case di riposo convenzionate in Istria di cui è fondatrice la Regione».

Oltre a Pola, le altre tre sono situate a Rovigno, Arsia e Cittanova: per tutte esistono dei progetti di prossima attuazione. Dal canto suo il sindaco Boris Miletić ha colto l’occasione per lanciare altre frecciate all’indirizzo di Zagabria, accusata di totale indifferenza al problema visto che da anni non agisce né per estendere la rete degli istituti né per introdurre un modello più equo di pagamento della retta mensile. «Un modello - ha sostenuto Miletić - rapportato alle entrate mensili, o meglio alla pensione dei fruitori delle case. Dall’Istria sotto forma di prelievo fiscale - ha continuato Miletić - ogni anno se ne vanno all’indirizzo di Zagabria 105 milioni di euro in più di quanto ne ritornino indietro. Quanti ospizi potremmo costruire con queste risorse?».

Miletić ha ribadito un concetto già noto, nel tentativo di far breccia nel governo con la speranza che Zagabria decida di contribuire al finanziamento di questi e altri progetti istriani. Ma quanto costa un posto negli ospizi convenzionati? Si va da 230 a 250 euro al mese, secondo il numero di posti nelle camere. Va ricordato che ce ne sono tre comunali, per la precisione a Umago, Parenzo e Pinguente, dove però la quota a carico dell’assistito è più alta: si va da 400 a 590 euro mensili mentre la pensione media in Croazia è di 300 euro.

Non ci sono liste d’attesa invece per le case di riposo private che funzionano in base a principi commerciali. Qui i posti ci sono. Il costo però si alza e di molto: si va da 660 a 920 euro, cifre che permettono a pochi di entrarvi. (p.r)
 

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