In Fvg “superambulatori” entro giugno

L’assessore Telesca annuncia la data d’apertura dei nuovi Cap che funzioneranno dodici ore al giorno
Un pediatra mentre effettua la visita
Un pediatra mentre effettua la visita

TRIESTE. I primi Centri di assistenza primaria, i poliambulatori in cui i medici di base lavoreranno a contatto con pediatri, specialisti e assistenti sociali, la grande novità della riforma sanitaria sul territorio, apriranno entro giugno. L’annuncio di Maria Sandra Telesca arriva nel giorno della ratifica da parte della giunta dell’accordo integrativo firmato a fine 2015 dall’assessore alla sanità e dalle rappresentanze dei medici di medicina generale. Dal protocollo regionale dovranno derivare ora le intese aziendali, già in fase di predisposizione. «Si parte subito – assicura Telesca –, in pochi mesi saranno operativi i Cap, oltre alle Medicine di gruppo, strutture con le stesse funzioni ma di minore grandezza».

Medici in ambulatorio per 8 ore al giorno
Un medico di medicina generale

L’obiettivo – i Cap saranno aperti 12 ore al giorno, dalle 8 alle 20, nei giorni lavorativi e due ore, dalle 8 alle 10, il sabato e nei prefestivi – è di aumentare la copertura oraria dell’assistenza e di ridurre l’accesso, a volte inappropriato, al Pronto soccorso. «Una sfida che siamo pronti a raccogliere – commenta soddisfatto il presidente della Fimmg Fvg Romano Paduano –: vogliamo smentire chi ci accusa di essere categoria vecchia e ripiegata su sé stessa».

Più lavoro, più soldi. L’integrativo vale 45 milioni in tre anni, vale a dire una media di 15mila euro lordi all’anno, in aggiunta al trattamento vigente per ciascuno dei mille medici di famiglia della regione. Soldi che verranno spalmati sulla base del numero di assistiti. Il primo bonus, da 3 euro lordi a paziente, punta a sollecitare la costituzione delle Aft, le Aggregazioni funzionali territoriali, la formula attraverso cui la Regione vuole integrare e omogeneizzare l’attività professionali. Con 12 euro ad assistito si intende invece concretizzare la creazione della Medicina di gruppo integrata (Mgi), rete di medici (almeno sei) operanti non necessariamente nella stesse sede cui il paziente potrà rivolgersi (in un arco di 8 ore giornaliere) anche al di fuori dagli orari del proprio curante.

La riforma taglia i distretti: rivoluzionata la sanità territoriale
Un distretto sanitario di Trieste

Se 500 euro a testa serviranno a finanziare le reti informatiche che i medici saranno chiamati a strutturare a proprie spese per condividere con i colleghi le informazioni su tutti i pazienti, un altro bonus, da 8 euro, servirà ad alimentare gli sforzi verso la prevenzione delle malattie croniche, le vaccinazioni e gli screening oncologici, con un’attenzione anche alle statistiche: la registrazione di numeri e tipi di patologie sarà d’aiuto nell’elaborazione di strategie di intervento generali. Una serie di pungoli, in sostanza, alla classe medica. L’aspetto economico (con Paduano che ricorda che i compensi sono fermi in regione dal 2005) non va però considerato un aumento di stipendio, rimarca Telesca. Si tratta di «quote riconosciute sulla base di obiettivi raggiunti e quindi di un servizio di più alta qualità». Se la popolazione invecchia, aggiunge l’assessore, «non intendiamo farci trovare impreparati. L’accordo ci consentirà di mettere i medici assieme fisicamente ma anche dal punto di vista scientifico, in modo che condividano il modo di curare le persone».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo