In Fvg “staccati” 6.500 assegni antipovertà

Il 40% delle domande arriva da Trieste. E Telesca risponde ai forzisti: «A giugno la verifica su requisiti d’accesso e bonus»
La polizia tributaria ha scoperto 165mila euro nascosti in un'auto
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TRIESTE Il trend sta rallentando ma, in sole sette settimane, il provvedimento sul reddito integrato, per il quale la Finanziaria 2016 stanzierà altri 21,5 milioni dopo i 10 del 2015, ha messo in fila 6.500 domande di cui circa il 40% nell’area triestina. L’aggiornamento arriva da Maria Sandra Telesca, il giorno dopo la proposta-provocazione di Forza Italia di allargare le maglie del regolamento e includere più persone, in particolare i residenti. «Fa piacere che i forzisti abbiano cambiato idea visto che avevano votato contro in Consiglio regionale – replica l’assessore al welfare –. Non resta che prendere atto che, adesso, la legge piace anche a loro».

Regione, raddoppiano le risorse per l’assegno antipovertà
Raddoppiano le risorse per l’assegno antipovertà

Una legge i cui effetti «andranno verificati dopo il primo semestre 2016». Non polemica, solo un po’ ironica, Telesca ribadisce la convinzione che il reddito integrato, con il Friuli Venezia Giulia primo in Italia a mettere a punto un sistema regionale di contenimento della povertà, ha centrato l’obiettivo «come dimostra l’immediato interesse dei cittadini». A quanto pare risultano pure corrette le simulazioni che ipotizzavano una platea di 8-10 mila persone. «Il trend è risultato senza scossoni e in linea con quanto avevamo previsto», conferma l’assessore a proposito delle 5.500 domande concentrate nelle prime quattro settimane dal via del beneficio e delle «1.000 raccolte nei successivi venti giorni».

Assegno antipovertà, 235 domande al giorno
Un'immagine generica di banconote

A chi si è visto accogliere l’istanza non resta che attendere il primo assegno in arrivo a gennaio (con un importo bimestrale, così come quelli successivi). Il calcolo andrà fatto sugli scaglioni fissati dal regolamento. Nel caso di famiglia (anche di un solo componente) senza figli, l’importo mensile va dai 70 ai 400 euro, con una graduazione a secondo dell’indicatore della situazione economica. Gli scalini sono sei – da 0 a 1.000, da 1.000,01 a 2.000, da 2.000, 01 a 3.000, da 3.000,01 a 4.000, da 4.000,01 a 5.000, da 5.000,01 a 6.000 – anche per altre categorie. Nel caso di un figlio a carico l’integrazione al reddito va da 170 ai 500 euro, mentre con due o più figli la Regione verserà un assegno dai 220 ai 550 euro. Soldi «insufficienti», ha rimarcato Fi proponendo di trasformare la quota massima di 550 euro in «minima», di integrare quella cifra con 200 euro per ciascun figlio a carico e di alzare il tetto dell’Isee per l’accesso al provvedimento da 6mila a 8mila euro, con il paletto però di cinque anni di residenza in Fvg e non più solo di due.

Ricordato il bonus bebè nazionale «che può aiutare chi ha figli anche nella nostra regione, aggiungendosi dunque al reddito minimo», Telesca ribatte a Fi: «Si possono sempre alzare le soglie, ma si tratta di trovare un equilibrio non facile tra bisogni e risorse a disposizione. Al momento la misura funziona, ma andrà monitorata e verificata attorno a giugno. Siamo del resto in una fase di sperimentazione, abbiamo tempo di correggere eventuali imperfezioni».

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