In Fvg si sgonfia il ricorso alla cassa integrazione

Elaborazione dell’Ires: in Friuli Venezia Giulia nel 2015 si è registrato un calo del 31,5% delle ore autorizzate rispetto al 2014
Un operaio in un cantiere edile
Un operaio in un cantiere edile

TRIESTE La cassa integrazione in Friuli Venezia Giulia non era così bassa dall’ormai lontano 2010. In tempi in cui le fabbriche in difficoltà non mancano, dal Pordenonese al Litorale, il dato del 2015 costituisce un cambio di segno dopo un lustro. Lo rivela la rielaborazione del ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo su dati Inps: a dicembre le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate in Fvg sono state 1,8 milioni, portando il totale 2015 a 21,4 milioni. Si tratta, appunto, del livello più basso registrato negli ultimi cinque anni. In questo panorama Gorizia ha visto la riduzione più marcata mentre Trieste ha avuto la contrazione minore.

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I precedenti La differenza è tanto più forte se la si paragona agli anni precedenti, in particolare al 2014: quello fu un anno nero, in cui si superò il valore record di 31 milioni di ore (anche rispetto ai picchi degli anni Ottanta). Il salto al 2015 ha portato una diminuzione del 31,5% (quasi 10 milioni di ore in meno). Nel 2015 si osserva una diminuzione sia del ricorso agli interventi in deroga (-61,5%), sia di quelli straordinari (-28,6%), sia in misura minore della Cig ordinaria (-16%).

Le imprese Commenta Russo, l’autore dello studio: «La dinamica delle ore autorizzate di cassa integrazione - spiega - può essere considerata come uno degli indicatori da monitorare per cogliere i segnali di ripresa, anche se occorre sottolineare che questi dati rispecchiano non tanto l’andamento dell’economia reale, quanto le aspettative a medio-breve termine delle imprese. Vi sono poi fattori legati agli interventi di politica economica che ne condizionano l’andamento, in termini di stanziamento dei finanziamenti e di cambiamenti nella normativa».

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Il piano locale Spiega Ires in un comunicato: «A livello territoriale la provincia che ha visto una riduzione più marcata del ricorso alla Cig è stata Gorizia (-49,6%); Trieste presenta al contrario la flessione più contenuta (-21,4%). Pordenone è invece l’unica (e una delle poche in Italia) che evidenzia un incremento delle ore di cassa integrazione ordinaria (+5,8% rispetto al 2014)».

I settori I settori in cui più si è ricorso alla cassa integrazione sono due «comparti chiave» dell’economia regionale, ovvero la meccanica e l’ambito del legno e degli arredi. Anche edilizia e commercio presentano livelli alti, seppure inferiori all’anno precedente: «In entrambi i settori nel 2015 sono stati raggiunti i livelli più elevati di Cig straordinaria dell’ultimo decennio», aggiunge il comunicato.

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La Cigo Gli effetti delle norme, citate da Russo, comportano ad esempio che nell’ultima parte del 2015 sono diminuite notevolmente le ore di Cigo, anche perché dal mese di novembre l’Inps ha disposto un blocco autorizzativo finalizzato all’allineamento delle procedure alle disposizioni normative introdotte dal decreto legislativo 148/2015. «Tra le più importanti novità è stata ridotta la durata massima dei trattamenti Ordinari e Straordinari - spiega Ires -, che ora non possono superare i 24 mesi in un quinquennio (nel caso del settore edile 30 mesi); inoltre la platea dei beneficiari è stata ampliata agli apprendisti assunti con contratto di apprendistato professionalizzante».

In deroga Nel 2015 sono inoltre crollate le ore di cassa in deroga, anche perché tali interventi sono stati praticamente azzerati fino a maggio a causa della carenza dei relativi stanziamenti; si è verificata una ripresa solo a partire da giugno, quando in un solo mese sono state autorizzate più di 500mila ore in tutto il Fvg. «Il carattere strutturale della crisi - osserva il ricercatore dell’Ires - è comunque testimoniato dalla tipologia prevalente degli interventi attivati, in quanto il 73% delle ore autorizzate riguarda la cassa integrazione straordinaria; si può notare che tale incidenza non era mai stata raggiunta nell’ultimo decennio, e nel triennio precedente si era mantenuta sotto il 70%».

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