In Fvg scatta l’operazione “anziani attivi”

La Regione annuncia corsi su pc e sicurezza domestica, tariffe agevolate e servizi ad hoc per gli over 65
Un gruppo di anziani al computer
Un gruppo di anziani al computer

TRIESTE. Formazione, turismo, cultura, mobilità ed edilizia. Sono questi gli assi principali della legge sull’invecchiamento attivo, risalente al 2014, la cui linee strategiche sono state presentate ieri da tecnici e membri della giunta regionale. Il tema è rilevante in Fvg, al secondo posto in Italia per il tasso di anzianità dei suoi 383mila over 65, dietro alla sola Liguria. Nel 2015 l’incidenza degli ultrasessantacinquenni sulla popolazione è del 25,1%: quote destinate a crescere, considerato che nel 2025 gli anziani saranno il 27% e nel 2050 il 34% dei corregionali, con un anticipo di circa un decennio rispetto ai trend nazionali. A oggi, Trieste conta 82mila over 65 su 237mila residenti, Gorizia 45mila su 141mila, Udine 167mila su 538mila e Pordenone 88mila su 315mila. Ai dati quantitativi si aggiungono criticità frequenti nella terza età: pensioni basse e problemi di inclusione sociale o di autosufficienza.

Sono queste considerazioni ad aver spinto la Regione a legiferare a sostegno dell’invecchiamento attivo, prevedendo una rete di Comuni, Aziende sanitarie, scuole, sindacati e associazioni di volontariato: attori di una strategia composita che vede il coinvolgimento di ben sei assessorati al fine di intervenire su molti aspetti della vita dell’anziano. A cominciare da formazione, aggiornamento e riqualificazione, curati ad esempio dalle università della terza età, anche prevedendo corsi che stimolino l’uso dei computer, di internet, della posta elettronica e degli smartphone di ultima generazione. Sul fronte salute, non mancheranno corsi di sicurezza domestica e stradale, promozione di stili di vita sani, educazione motoria e contrasto di dipendenze come alcol e gioco d’azzardo.

La legge prevede ancora la promozione di iniziative culturali e turistiche, nonché l’attenzione alla mobilità, garantendo agevolazioni tariffarie e progettazione di servizi ad hoc. Attenzione anche al lavoro, dove si insisterà sul trasferimento delle competenze dagli anziani ai giovani, prevedendo modalità graduali di uscita dal sistema e salvaguardia di patrimoni fondamentali soprattutto nelle piccole imprese e nel mondo artigiano. Per l’assessore alla Salute Maria Sandra Telesca sono necessari «l’invecchiamento in salute e un cambiamento culturale che porti a considerare l’anziano come un’opportunità. Servono solidarietà fra generazioni, attività motoria, accessibilità della casa e ricerca medica. Presto attiveremo un sito web che presenterà tutte le iniziative». Loredana Panariti immagina «un territorio fruibile da tutti» e Mariagrazia Santoro evidenzia «l’importanza di soluzioni abitative mirate».

Gianni Torrenti ricorda infine «la valenza del volontariato garantito da chi è in pensione». Renata Bagatin (Pd), prima firmataria della legge, ritiene che essa «offrirà un nuovo ventaglio di possibilità per la valorizzazione dell’anziano nella società, partendo dalla logica della centralità della persona, la stessa perseguita dalla riforma sanitaria. Rendiamo effettive autonomia e indipendenza personale attraverso forme di istruzione e ampliando le conoscenze su percorsi di vita nell’età anziana».

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