In Fvg ospedali mai così pieni. Impennata dei ricoveri in terapia intensiva: sono 62
TRIESTE Nessuna svolta, anzi. Il coronavirus continua a riempire gli ospedali del Friuli Venezia Giulia. Ieri pure le terapie intensive, con un dato di giornata, 62, che supera di una unità il picco della prima ondata, toccato il 29 marzo e il 3 aprile. Sempre alto anche il dato dei nuovi positivi sulle 24 ore, 736, e dei decessi con diagnosi Covid: 25, di cui tre in provincia di Trieste e due in provincia di Gorizia. Il carico di lavoro sul sistema sanitario regionale è evidenziato dalle cronache quotidiane di pazienti e operatori.
I posti letto ci sono sulla carta, ma manca spesso il personale per poterli attivare. Gli ospedalizzati sono ora 699, tra i 62 pazienti (+7) nelle Ti e i 637 (+4) assistiti nei reparti a media e bassa intensità. Siamo arrivati al +135% rispetto ai 297 ricoveri del 29 marzo, che fu il valore più elevato della prima ondata.
Purtroppo, in queste ore, il Fvg si conferma tra i territori che più faticano a contenere la pandemia. L’incremento settimanale dei ricoveri non intensivi (76, da 561 a 637), pari al +13,5%, è in evidente controtendenza rispetto al -5% nazionale. Altrettanto preoccupante il trend dei decessi. Con i 25 di ieri (il totale da inizio emergenza è di 863: 309 a Trieste, 329 a Udine, 184 a Pordenone e 41 a Gorizia) se ne sono contati 164 negli ultimi sette giorni, 21 in più dei 143 dei sette precedenti. L’incidenza del periodo 25 novembre-1 dicembre è di 13,5 decessi Covid ogni 100.000 abitanti, inferiore solo al 20 della Valle d’Aosta.
La Regione ha comunicato ieri la morte di due donne di Trieste, di 95 e 93 anni, decedute in residenze per anziani, di un settantaduenne di Monrupino, deceduto in ospedale, di un novantaquattrenne di Gorizia, deceduto in una residenza, e di un settantaduenne di Cormons, deceduto nella propria abitazione. In Friuli tra le vittime anche un cinquantacinquenne di Tavagnacco, Stefano Zorzettig, che non risulta essere stato colpito da altre patologie. A Tarcento, Pordenone, Manzano, Enemonzo, Casarsa, Nimis, Moggio Udinese, Pasian di Prato, Udine, San Vito al Tagliamento, Majano e Cividale, tra le province di Udine e Pordenone, si piangono altri tredici uomini, tra i 68 e i 96 anni, e sei donne, tra i 73 e i 100.
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