In Fvg offensiva contro i “furbetti” dell’Isee

Allo studio un accordo tra Regione e Finanza per intensificare i controlli sui beneficiari di assegni antipovertà e bonus bebè
Isee al massimo di seimila euro per poter accedere alla misura di sostegno regionale
Isee al massimo di seimila euro per poter accedere alla misura di sostegno regionale

TRIESTE. Caccia ai “furbetti” dell’Isee. La Regione sta valutando la possibilità di un accordo con la Finanza per passare al setaccio le dichiarazioni reddituali presentate dai cittadini per beneficiare degli aiuti economici. La proposta è del consigliere forzista Bruno Marini, autore di un emendamento in Finanziaria. La giunta si è detta “disponibile” a esaminare l’iniziativa e ad approfondirne la “fattibilità”.

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I controlli, nel caso l’emendamento fosse accolto, andrebbero a favore degli enti che erogano i fondi e si estenderebbero ai documenti preparati dai Caf per l'accesso al sistema del welfare regionale: contributi anti-povertà, aiuti nel pagamento affitti, alloggi Ater, sussidi per le bollette, bonus bebè, rette asili, riduzioni del ticket e altro. Un sistema che, proprio per salvaguardare i principi di equità e solidarietà sociale a vantaggio di chi è in difficoltà, si basa sulle dichiarazioni Isee. Certificazioni, in sostanza, che i nuclei familiari sono chiamati a preparare per dimostrare di rientrare nelle soglie di reddito previste, in moda da usufruire del ventaglio di agevolazioni esistenti. «Purtroppo - fa notare Marini - le cronache ci insegnano che, in seguito ai rari controlli che vengono svolti sulla veridicità delle dichiarazioni rese nei documenti, emergono molti errori. Alcune sono addirittura false.

La ragione è facilmente comprensibile se consideriamo che una dichiarazione Isee “aggiustata” può valere diverse migliaia di euro di risparmio all’anno. Se poi consideriamo che i controlli sono davvero molto limitati, ecco che la tentazione per qualcuno si fa veramente forte. A vigilare dovrebbero essere gli stessi enti pubblici cui la legge affida l’onere di verificare almeno il 10% di quanto presentato. Siccome i Comuni non hanno le risorse umane per effettuare questi controlli, a volte si affidano a convenzioni con la Guardia di Finanza, che provvede in prima persona a fronte di una restituzione delle spese sostenute. Ma anche questo meccanismo, oltre a essere piuttosto oneroso risulta assolutamente sporadico e zoppicante con grande gioia dei soliti furbetti di turno».

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L’emendamento mira proprio a rendere queste convenzioni con la Finanza regolari e continuative, autorizzando la Regione a promuovere e finanziare accordi fra enti locali e Fiamme gialle per il triennio 2016-2018. La norma andrebbe a collegarsi all’articolo 7 della Legge di Stabilità 2015 (Sistema della autonomie locali e coordinamento della finanza pubblica). Il consigliere regionale, a questo scopo, suggerisce uno stanziamento di 300 mila euro.

L’assessore alle Politiche sociali Maria Sandra Telesca non esclude un parere favorevole da parte della giunta. «Non ho ancora visto l’emendamento del consigliere – puntualizza – ma approfondiremo. Va anche detto – aggiunge – che in genere l’Isee è un documento difficile da falsificare e che gli enti si muovono già da sé con verifiche ad hoc. Anzi, ogni ente che eroga un beneficio ha il dovere di fare controlli. La proposta è sensata, ma bisogna verificare la fattibilità ed eventualmente le modalità attuative. La giunta si esprimerà in aula, previo approfondimento tecnico».

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