In Fvg maxi esercitazione con i futuri comandanti dell'Esercito
di Pier Paolo Garofalo
«Nell’ambito delle attuali missioni all’estero il militare è chiamato a svolgere una gamma di compiti vari perfino nel corso di una stessa giornata: dall’assistenza umanitaria quale una distribuzione di aiuti alla stabilizzazione, alla neutralizzazione di minacce di vario tipo: la nostra esercitazione voleva contribuire alla preparazione in chiave moderna, interarma e interforze, dei futuri comandanti dell’Esercito».
Il generale di corpo d’armata Giorgio Battisti, comandante per la Formazione Specializzazione e Dottrina della Forza armata, commenta così l’esercitazione congiunta “Una Acies”, che per l’intero mese di luglio ha visto 1.600 militari addestrarsi in Friuli Venezia Giulia, prevalentemente nell’Udinese e nel Pordenonese.
Impressionanti le cifre della poderosa manovra, la cui pianificazione, organizzazione e condotta ha richiesto in sei mesi di lavoro il contatto di ben 60 enti civili e militari: 62 i reparti coinvolti, 8 le infrastrutture utilizzate, 2 le tendopoli allestite, 114 i veicoli tattici impiegati per realizzare 618 attività addestrative, grandi e piccole.
Sono le cifre snocciolate dal comandante di “Una Acies”, il generale di divisione Claudio Berto, comandante per la Formazione e la Scuola di applicazione al termine dell’ultimo “atto tattico” dell’esercitazione, ad Artegna. «Le sfide vanno sempre accettate - ha dichiarato ai reparti schierati - e oggi possiamo dire di averne vinta un’altra. Abbiamo testato procedure operative comuni e abbiamo progredito nella standardizzazione dell’addestramento».
“Una Acies” ha per la prima volta riunito in esercitazione le realtà formative di punta dell’Esercito italiano. Vi hanno partecipato, infatti, gli ufficiali allievi della Scuola di applicazione di Torino, gli allievi ufficiali dell’Accademia militare di Modena e i corsisti della Scuola sottufficiali di Viterbo. «Riunendoli - spiega il generale Battisti - abbiamo voluto favorire l’amalgama sia addestrativo che umano tra futuri quadri della Forza armata, anche con visite ai luoghi della Prima guerra mondiale, così numerosi in questo Friuli Venezia Giulia che ringraziamo per l’ospitalità e il calore con cui ci ha accolti».
Nell’area friulana attrezzata per l’addestramento al combattimento in ambiente urbano si è svolto l’ultimo atto tattico di “Una Acies”, nel quale sono stati impiegati mezzi tattici Lince e Puma, una autoblindo Centauro, elicotteri d’attacco Aw 129 Mangusta e da trasporto Ab 212. Lo scenario ha permesso agli allievi di mostrare le competenze acquisite nel superamento di ostacoli, nel soccorso sanitario, nella bonifica di edifici da elementi ostili e l’individuazione ed eliminazione di congegni esplosivi improvvisati.
Nel corso della lunga esercitazione gli allievi idealmente riuniti in “un’unica schiera” hanno avuto modo di approfondire la conoscenza di armamenti e materiali tecnici di ultima generazione, standardizzare le diverse procedure d’impiego e migliorare la preparazione al combattimento diurno e notturno in aree urbane, in montagna e in ambiente anfibio.
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