In Fvg l’indice di contagio scende sotto quota 1: giallo o arancione, oggi a Roma il verdetto
Nuove infezioni a 772 su quasi 10 mila tamponi. Inizia a calare anche il carico negli ospedali. Ma si registrano 52 morti

Health workers wearing overalls and protective masks perform swab tests at the 'Santa Maria della Pieta' of the ASL Roma 1 health facilities in Rome, Italy, 16 November 2020. Italy fights with the second wave of pandemic of the SARS-CoV-2 coronavirus which causes the Covid-19 disease. ANSA / ETTORE FERRARI
TRIESTE Il futuro del Friuli Venezia Giulia travolto dalla seconda ondata della pandemia è ancora in bilico nel giorno in cui inizia finalmente a ridursi il carico sugli ospedali, ma si registrano 52 decessi, di cui 18 pregressi. A Roma la comunicazione sui colori è slittata a oggi, con un Fvg dato a metà strada tra la conferma dell’arancione e il passaggio al giallo, con conseguente riapertura di bar e ristoranti, oltre al via libera agli spostamenti tra comuni.
La Regione, ieri sera, non si sbilanciava, mentre fonti governative parlavano di «probabile giallo». Uno scenario peraltro di assoluta incertezza viste le parole del coordinatore della task force regionale Fabio Barbone, che in commissione ha ammesso il ritardo con cui il Fvg, rispetto ad altri territori, sta contenendo la seconda ondata del contagio.
A rafforzare le speranze di ossigeno per migliaia di attività economiche sono i numeri sul tavolo degli esperti romani relativi alla settimana 23-29 novembre, periodo in cui la fotografia della pandemia in regione è migliorata rispetto al report precedente: incremento di capacità e qualità del monitoraggio (dal 93,4% al 99,8%), percentuale più bassa di tamponi positivi (esclusi screening e retesting, dal 34,3% al 27,7%), riduzione dei tempi tra inizio sintomi e diagnosi Covid e dei focolai attivi (da 2.297 a 1.856), trend sui setti giorni rispetto ai sette precedenti al –20, 5% e conseguente calo del Rt, l’indice di contagio, da 1,09 a 0,92.
Dati, commenta il governatore Massimiliano Fedriga, che «evidenziano i passi in avanti compiuti in Fvg nella lotta al Covid, ma non devono portare a un abbassamento della soglia di attenzione».
Con le eventuali nuovi regole in vigore dalla prossima domenica, Fedriga contestualmente varerà comunque un’ordinanza locale con restrizioni anti-assembramento: dall’obbligo di consumazione da seduti all’ingresso contingentato nei negozi. Quel che è certo è che il presidente Fvg non gradisce, una volta ancora, il metodo di lavoro del governo. «Tutta la mia regione è la metà del comune di Roma, meglio sarebbero regole su base provinciale», le sue parole sulle modalità con cui si è costruito il percorso verso le feste.
Feste di lutto, purtroppo, per un Fvg che ieri ha contato 34 decessi con diagnosi Covid. A Trieste sono morte quattro donne di 93, 86, 80 e 79 anni in residenze per anziani, in provincia di Gorizia una donna di 97 anni e un uomo di 76 del capoluogo, deceduti in ospedale, e un uomo di 79 anni di San Canzian d’Isonzo, pure deceduto in ospedale. In Friuli sono morti 17 uomini tra i 64 e i 97 anni e dieci donne tra i 57 e i 99.
La Regione ha poi reso noti ulteriori 18 decessi pregressi avvenuti tra il 18 novembre e il primo dicembre, di cui sei a Trieste (cinque donne di 94, 91, 91, 90 e 87 anni e un uomo di 97, tutti deceduti in strutture per anziani). Un altro intoppo nella trasmissione dei dati, contestato dal segretario regionale Pd Cristiano Shaurli: «Surreale venire a sapere che 18 decessi vengono solo oggi inseriti a sistema».
Da inizio emergenza sono morte in regione 941 persone (321 a Trieste, 375 a Udine, 195 a Pordenone e 50 a Gorizia), un dato raddoppiato negli ultimi, drammatici 24 giorni. Con i 772 contagi comunicati ieri (su 9.970 tamponi, record di sempre, con incidenza del 17,7% su 4.347 primi test e del 7,7% sul totale, comprese le verifiche), le infezioni dal 29 febbraio sono ora 32.970, di cui 14.437 in provincia di Udine (+234), 7.696 a Trieste (+154), 6.353 a Pordenone (+233), 4.088 a Gorizia (+141) e 396 di residenti fuori regione (+10). Tra le positività sulle 24 ore, i 61 casi nelle case di riposo tra ospiti (49) e operatori (12), con contagi in Asugi di un amministrativo, un tecnico radiologo, tre infermieri, un medico e tre Oss più un amministrativo al Burlo.
Ma conforta, e non poco, la diminuzione dei posti occupati in ospedale: se le terapie intensive salgono da 58 a 59, i ricoveri nei reparti medici scendono a 629 (-23).
Con due persone con il coronavirus contratto dopo il rientro una dalla Puglia e l’altra da Tenerife, gli attualmente positivi ammontano a 15.297 (+202), i totalmente guariti a 16.732 (+518), i clinicamente guariti a 414 (+12), gli isolamenti domestici a 13.983 (+212).—
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