In Fvg il laboratorio per le super-navi
MONFALCONE. Navi con un numero di cabine, e dunque di passeggeri, sempre più grande. È il desiderio di tutti i grandi armatori, perchè è quello il business delle crociere che offrono immensi alberghi galleggianti carichi di attrazioni, e per questo da tempo è iniziata la corsa al gigantismo delle navi bianche con il numero di ospiti paganti passato da una media di mille e trecento nel 1991 agli oltre 5mila di oggi (2017).
Ma a rendere ancora più felici gli armatori ora c’è la notizia, giunta dalla nostra regione, di un progetto tecnologico per le navi da crociera del futuro che, a parità di stazza, senza dunque ingrandire la nave riuscirebbe a dotarla di un ponte in più con 250 nuove cabine e 500 passeggeri in più. È allo studio infatti una innovativa piattaforma di nave e questo progetto vede coinvolti gli atenei di Trieste, di Udine, Fincantieri e una grande azienda come la genovese Marinoni che fa da capofila. A fianco della cordata la Regione che, grazie a un fondo Ue, ha cofinanziato il progetto con quasi 2milioni di euro.
L’obiettivo è aumentare il vantaggio competitivo internazionale dell’industria navalmeccanica della regione, un punto sul quale Fincantieri è in prima linea. E proprio per lo svolgimento del progetto che si chiama Maestri, il gigante delle costruzioni di navi da crociera ha messo a disposizione le conoscenze logistico-produttive del cantiere di Monfalcone e dell’Arsenale triestino San Marco. «Il progetto Maestri si configura come un laboratorio di innovazione - spiega Fincantieri - in cui tutti gli attuali concetti di progettazione e di costruzione delle mega-navi cruise verranno rinnovati per dare forma a un nuovo concept costruttivo basato su macro-moduli abitativi. La soluzione si propone di aumentare il numero delle cabine passeggeri a parità di stazza della nave, ridurre il peso delle strutture e i tempi di costruzione e allestimento delle future unità da crociera».
Maestri è un acronimo che sintetizza l’obiettivo del progetto: «macro-moduli abitativi e strutture integrate per navi da crociera». Una sfida che vedrà impegnati per 21 mesi nel settore delle tecnologie marittime le due università della Regione, Trieste e Udine, con accanto la Marinoni e Fincantieri che renderanno concreta la fusione del know-how attuale con le innovative soluzioni tecnologiche. L’arrivo è individuare «soluzioni promettenti e rispondenti alle esigenze armatoriali» sottolinea Fincantieri. Il progetto ha a disposizione un budget di 1milione 989mila 900 euro di cui 449mila 875 per l’Ateneo friulano. La strategia di Maestri è quella di ottenere una piattaforma di nave da crociera con macromoduli-alloggi svincolati dalla struttura portante. Tecniche di ottimizzazione delle prestazioni del sistema di produzione e la “prefabbricazione spinta”, utilizzata per l’allestimento di cabine e spazi delle aree pubbliche, consentiranno di ridurre i tempi di realizzazione della nave. La riprogettazione delle cabine con il sistema dei macromoduli poi permetterà di diminuire l’altezza degli interponti e di aggiungere un ponte cabine a parità di volume della nave.
La sfida è riuscire a ridurre i pesi della struttura, il volume di ingombro degli impianti, i tempi e i costi di costruzione delle nuove navi, ma non solo. Anche nel caso del recupero e riammodernamento (refitting) di quelle esistenti.
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