In Fvg boom di ricorsi al Tar, in calo gli arretrati

Superata per la prima volta dal 2011 la soglia delle 500 cause. Pesa la rivolta dei sindaci anti Uti. Pendenze diminuite del 19%
Il presidente del Tar regionale Umberto Zuballi
Il presidente del Tar regionale Umberto Zuballi

TRIESTE. Un aumento dei ricorsi presentati rispetto al recente passato: 503 nel 2015, a fronte dei 478 dell’anno precedente pari a un più 5,23 %. Un numero che rappresenta il record degli ultimi anni: la soglia dei 500 ricorsi, infatti, non veniva superata dal 2011, quando le “cause” intentate furono 557. È la fotografia del Tar del Friuli Venezia Giulia scattata nel corso dell'apertura dell'anno giudiziario dal presidente Umberto Zuballi.

Un’istantanea che presenta due chiavi di lettura. Da una parte l’aumento dei ricorsi può essere interpretato come un piccolo segnale di ripresa economica e capacità di spesa sul territorio, dall’altro va collegato al numero considerevole di ricorsi presentati dai Comuni in merito alle nuove Uti. Una cinquantina in totale, molti dei quali vanno a contestare la stessa costituzionalità della legge regionale. Di questi, ne sono stati discussi solo alcuni, mentre la maggior parte sarà affrontata a fine marzo.

La questione Uti ha fatto dunque lievitare i ricorsi degli enti pubblici, pari a 128 complessivamente, che si piazzano al primo posto tra le materie prese in considerazione. Al secondo posto i ricorsi che riguardano edilizia e urbanistica (54), sia pur in leggero calo rispetto al 2014. Al terzo i ricorsi dei cittadini extracomunitari (53), ma in significativo aumento rispetto all'anno precedente: fatto questo che si lega alle difficoltà nel trovare un'occupazione e dunque a rispettare i parametri di legge per ottenere i permessi di soggiorno, oltre alla maggiore attenzione delle autorità di polizia sul tema. Seguono i ricorsi dei dipendenti delle forze armate (49), gli appalti pubblici (43) e le autorizzazioni e concessioni (26).

Un dato rilevante è quello delle cosiddette pendenze, che si abbassano in modo considerevole: 682 nel 2015 contro le 843 del 2014 (-161 e -19%). Un numero che peraltro è in costante calo, se si pensa che nel 2010 i ricorsi pendenti erano 2131 e nel 2005 addirittura più di 3000. «Si tratta di un risultato notevole, anche a livello nazionale, soprattutto se si considera l'aumento dei ricorsi presentati e la carenza di magistrati (2 più il presidente), cosa che rende problematica anche la funzionalità minima del Tribunale - ha evidenziato Zuballi -. Guardiamo con sobria soddisfazione ai risultati raggiunti e con pacata consapevolezza ai problemi che dobbiamo affrontare. In questa situazione non è possibile azzerare l'arretrato, ma il nostro obiettivo è comunque quello di portare le giacenze nel corso del prossimo anno e mezzo alla cifra fisiologica di 500 ricorsi».

Rimane positivo anche nel 2015 il saldo tra ricorsi presentati e quelli definiti: a fronte di 503 situazioni arrivate al Tar regionale, ne sono state definite 664, per una percentuale pari al 132 %, anche se in leggero calo rispetto agli anni passati.

Un numero che dà l'idea dell'operato del Tar è quello dei ricorsi definiti nello stesso anno in cui sono stati proposti: vale a dire 190 sui 503 presentati. Nel 2015 sono state 521 le sentenze (di cui 352 ordinarie e 169 brevi): di queste, 135 quelle accolte, 185 quelle rigettate, 113 improcedibili e 88 quelle con esito diverso. Infine sono in calo le decisioni del Tar appellate al Consiglio di Stato: 107 nel 2015 (su 664 totali), pari a 92 sentenze e 15 ordinanze, contro le 123 del 2014. Questo significa che il Tar definisce e chiude le controversie in una percentuale che si avvicina al 90 %. «Il Tar per il Friuli Venezia Giulia continua ad operare con discrezione e determinazione, peraltro senza arroccarsi in un impossibile isolamento - ha concluso Zuballi -. I risultati ottenuti per quantità e qualità non ci appagano del tutto: l'impegno è quello di lavorare coltivando le desuete virtù della fatica e dell'umiltà, al solo servizio della legge e dei cittadini».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo