In Friuli Venezia Giulia i politici più cari del Nord

Nonostante i tagli della Giunta Serracchiani la spesa pro capite per “mantenere” il Palazzo è doppia rispetto a quella dei veneti e quadrupla rispetto ai lombardi. Lo certifica soldipubblici.gov.it, il sito del governo
Un'immagine del Consiglio regionale
Un'immagine del Consiglio regionale

I cittadini del Friuli Venezia Giulia, dai nonni ai neonati, pagano per la politica di Palazzo il doppio di veneti ed emiliani, il triplo dei toscani, il quadruplo dei lombardi, il quintuplo dei laziali. Al Nord sono poco sotto i liguri, ma davanti anche a Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna. Lo certifica soldipubblici.gov.it, il sito del governo Renzi che ha tolto il velo da una settimana ai diversi canali della spesa pubblica. Alla voce «organi istituzionali», vale a dire il capitolo per indennità di carica e di presenza, rimborsi e missioni degli eletti, spuntano non poche sorprese.

Le premesse Lo spazio web annunciato dal premier davanti a Fabio Fazio a una recente puntata di “Che tempo che fa” è ancora work in progress. Vari link vanno ancora perfezionati. Nella ricerca delle spese delle Regioni per giunte e assemblee legislative manca per esempio la Valle d’Aosta. E qualche altra voce è incompleta: i dati della Puglia (un totale di 110mila euro nel 2014 e di 286.538 euro nel 2013) sono evidentemente troppo bassi per essere veri.

Il risparmio Le altre Regioni forniscono invece numeri almeno verosimili (anche se per qualcuna manca l’aggiornamento del mese di novembre, l’ultimo monitorato). Il quadro complessivo, come atteso dall’operazione risparmio avviata con i decreti del governo Monti, a partire dalla spending review, evidenzia una riduzione non indifferente della spesa pubblica per la politica: si passa dai 790,8 milioni del 2013 ai 634,7 milioni dei primi undici mesi del 2014, tanto che la proiezione a fine anno anticipa un contenimento dei costi di circa 100 milioni di euro. In controtendenza, e quindi con un aumento da un anno all’altro risultano solo Piemonte, Veneto, Umbria e Calabria, anche se dicembre potrebbe rovesciare qualche consuntivo.

I costi della politica: Regioni a confronto
I costi della politica: Regioni a confronto

In regione Anche in Friuli Venezia Giulia si risparmia (effetto della legge Serracchiani dell’estate dell’anno scorso). Se nel 2013 gli organi istituzionali regionali pesavano sui contribuenti per 26,4 milioni, da gennaio a novembre 2014 si è scesi a 18,4 milioni. Sempre troppo, tuttavia, stando a quanto succede nel resto del paese. In Friuli Venezia Giulia la spesa pro capite (15 euro per ciascun abitante, l’Istat ne conta 1.229.363 al primo gennaio 2014) è superiore del 50% alla media nazionale (10,5) e viaggia in testa, con la Liguria, nel Nord.

Il confronto Tutti sotto la media italiana sono il Trentino Alto Adige (9,6), il Veneto (7,9), l’Emilia Romagna (7,3), il Piemonte (6,4) e la Lombardia (4,2). Ma il Friuli Venezia Giulia spende per le sue istituzioni anche molto più della Campania (7,2), della Toscana (5,4) e del Lazio (3,1). Alle spalle ci sono pure le Marche (11,9).

Il Sud Tolta la Puglia con la sua strana rilevazione, a Sud compaiono invece i costi record. Chi sta peggio sono i sardi (35,5 euro pro capite), i calabresi (34,9) e i molisani (34,8). Salassi anche per gli abitanti della Basilicata (29), della Sicilia (27), dell’Umbria (22,8) e dell’Abruzzo (19,2).

Il personale Anche su un’altra voce il Friuli Venezia Giulia denuncia una situazione di forte spesa pubblica. Sempre stando alle schede su soldipubblici.gov.it, elaborate da Adnkronos, la nostra Regione, con 88,3 milioni e 71,8 euro pro capite nei primi undici mesi dell’anno in corso, è tra le meno virtuose sul fronte del personale (1,5 miliardi in Italia per le competenze fisse per gli addetti a tempo indeterminato). La precedono solo altre due “speciali”: la Sicilia (575 milioni, 115 a testa) e la Sardegna (186,6 milioni, 78,4 a cittadino). Corretto peraltro ricordare che in Friuli Venezia Giulia, visto il maggior numero di competenze delle ordinarie, i dipendenti pubblici sono in numero maggiore che altrove. L’ultimo posto, quello del Trentino Alto Adige (poco più di 8 milioni, 7,7 euro pro capite), non è infine significativo dato che non compaiono nel conteggio i dipendenti delle Province autonome di Trento e Bolzano.

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