In Friuli Venezia Giulia a tavola vincono i “rossi”

TRIESTE. Tutti pazzi per i rossi. Intesi come vini. Sulle tavole dei residenti nel Friuli Venezia Giulia dominano Merlot e Cabernet, ma anche Lambrusco e Chianti, con il solo Chardonnay a tenere alta la bandierina dei bianchi. Sono questi, nell’ordine, i vini più richiesti nei supermercati della regione nel 2015, secondo la ricerca dell’Iri, commissionata da Vinitaly, la kermesse che si svolgerà a Verona dal 10 al 13 aprile. Tra i vini che figurano nelle classifiche nazionali, il Prosecco, prodotto in misura crescente anche nella nostra regione, si piazza in decima posizione.
Per quanto concerne Vinitaly, il Friuli Venezia Giulia sta preparando ancora una volta uno sbarco in forze. Confermato l’elegante arredamento interno degli ultimi anni, non è ancora stata presa dall’Ersa una decisione sulla fotografia e soprattutto lo slogan che adorneranno la facciata dello stand. Sicura anche la giornata dedicata alla regione: sarà come di consueto quella inaugurale, domenica 10 aprile.
Tornando alla ricerca dell’Iri, questa evidenzia che, a livello nazionale, dopo anni di stasi, si registra una crescita più decisa delle vendite di vino italiano sugli scaffali della grande distribuzione (Gdo), sia in volume che a valore. Le vendite delle bottiglie da 75cl aumentano del 2,8% a volume rispetto al 2014, e le bottiglie da 75cl a denominazione d’origine (Doc, Docg, Igt) del 1,9%. Rispettivamente le vendite a valore crescono del 4,0% e del 3,8%.
«Una crescita doppiamente positiva – ha commentato Virgilio Romano, Client solutions director di Iri – perché non è stata stimolata né dalla crescita promozionale né da prezzi in calo. La pressione promozionale, infatti, rimane su livelli alti ma inalterati rispetto all’anno precedente, mentre i prezzi sono in aumento: i vini a denominazione di origine, ad esempio, hanno prezzi medi in crescita dell’1,9%. Dopo un lustro di assenza, la crescita contemporanea di volumi e valori ci lascia ben sperare per gli anni futuri».
Risultati positivi anche per gli spumanti venduti in Gdo: + 7,8% a volume e +7,5% a valore, anche se il prezzo medio è leggermente ridimensionato rispetto al 2014. I vini biologici crescono a volume del 13,2% (a valore del 23%), ma i litri venduti sono ancora limitati: un milione e 630 mila.
«A poco più di un mese dal via della cinquantesima edizione di Vinitaly, si tratta di anticipazioni che fanno ben sperare in una crescita più strutturale del mercato interno del vino – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – Da sottolineare il continuo aumento delle vendite a valore, segno che il consumatore è più maturo: ricerca e sceglie la qualità. Si tratta di una strada che con Vinitaly abbiamo sempre sostenuto e promosso a livello commerciale e culturale».
Ben quotato, a sorpresa, anche in Fvg, il vino più venduto in assoluto nei supermercati italiani rimane il Lambrusco con 12 milioni e 771 mila litri venduti, sempre tallonato dal Chianti, che vince però la classifica a valore. Al terzo posto sale lo Chardonnay, un bianco di vitigno internazionale, che cresce del 9% a volume. Si fanno notare le performance del Nero d’Avola (+4,6%), del Vermentino che cresce dell’8,5% e del Trebbiano (+5,6%).
Tra i vini “emergenti”, cioè quelli che hanno fatto registrare nel 2015 un maggior tasso di crescita, il primo posto va alla Passerina marchigiana, con una progressione del 34,2% che va a bissare il successo registrato negli anni scorsi dal Pecorino (Marche e Abruzzo), classificatosi stavolta 3°. Due bianchi con prezzi medi a bottiglia di circa 4 euro.
Da notare la seconda posizione del veneto Valpolicella Ripasso e la quarta posizione del piemontese Nebbiolo, che costano mediamente 7,69 euro il primo e 5,91 euro il secondo. Una conferma che le crescite si leggono anche su vini importanti in termini di prezzo e di complessità.
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