In Ferriera l’ispezione della discordia

Commissione regionale spaccata dopo la visita. Il Pd Boem: «Migliorie evidenti». I grillini: «Ma i valori restano fuorilegge»
La visita della commissione regionale in Ferriera
La visita della commissione regionale in Ferriera

TRIESTE «Le opere si vedono, le operazioni di mitigazione ambientale sono sotto i nostri occhi e i dati dell'Arpa lo confermano. L'assunzione di nuovo personale e il nuovo stabilimento sono dati tangibili». È nettamente positivo il commento del presidente della IV Commissione Ambiente del Consiglio regionale, Vittorino Boem (Pd), dopo il sopralluogo effettuato ieri mattina dai consiglieri nello stabilimento della Ferriera di Servola per verificare i risultati conseguiti per il risanamento ambientale e la realizzazione del nuovo impianto di laminazione a freddo.

L’area a caldo di Servola dà “fuoco” alla Regione

«Abbiamo constatato - ha commentato Boem - che il cambiamento è in atto e che l'investimento privato di oltre 170 milioni di euro da parte di Siderurgica Triestina sta assumendo un positivo impatto su ambiente, salute e occupazione. Da parte nostra resta l'impegno a un continuo monitoraggio e al controllo del rispetto dei parametri ambientali che la nuova Aia ha reso molto più stringenti di prima. Agli attacchi strumentali - aggiunge l’esponente Pd - rispondiamo con qualcosa di oggettivo, con l'impegno da parte dell'amministrazione regionale e del Comune di Trieste, unito a un piano industriale garantito da investimenti importanti. I 410 lavoratori assorbiti dalla nuova proprietà sono già cresciuti di 50 unità e continueranno a crescere grazie al nuovo laminatoio». «L’impegno del Gruppo Arvedi per realizzare i nuovi impianti di abbattimento delle emissioni nell’area a caldo c’è e si vede, il compito delle istituzioni è quello di verificare in modo rigoroso», ha aggiunto Giulio Lauri di Sel.

Ma i pareri sono tutt’altro che unanimi. «Abbiamo avuto la prova provata che Siderurgica Triestina non ha alcuna intenzione di chiudere l'area a caldo», è stato invece il commento del consigliere dei Cinquestelle Andrea Ussai che ha partecipato al sopralluogo. «L'impresa sostiene di aver fatto tutti i lavori di risanamento degli impianti richiesti e che, in base all'Accordo di programma, l'attuale attività siderurgica debba continuare almeno fino a ottobre 2016 - riporta Ussai - purtroppo però finora lo stabilimento non ha dimostrato di rispettare i limiti di legge per il benzo(a)pirene e per le Pm10. Nemmeno il rispetto delle prescrizioni dell'Aia e dei limiti di legge talvolta sono sufficienti a garantire la tutela della salute delle persone». E il candidato sindaco del M5S Paolo Menis ha colto l’occasione per ribadire che «è sempre più urgente programmare la chiusura dell'area a caldo».

Frattanto le rsu hanno reso noto l’esito del referendum sul contratto integrativo siglato con l’azienda. Su 285 votanti, i sì sono stati 265 con una percentuale che sfiora il 93%. «Siamo soddisfatti dopo un duro lavoro portato avanti dapprima con l’accordo ponte e poi con una trattativa protrattasi per un anno e giunta a conclusione grazie soprattutto a noi e alla Uilm», ha commentato Cristian Prella del sindacato Failms.

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