In Croazia scatta la “caccia” ai finti reduci
TRIESTE. Sono bastate due ore dalla pubblicazione su internet della lista dei reduci croati della cosiddetta Guerra patriottica (1991-1995), in tutto 502.678, perché giungessero oltre 10mila segnalazioni da parte dei cittadini per denunciare chi appare nell’elenco ma non avrebbe visto un campo di battaglia se non in fotografia. Il tanto atteso scandalo reduci quindi esplode con forza in Croazia.
Il ministro dei Veterani Predrag Mati„ è categorico: «I falsi difensori devono rendersi conto che stanno commettendo un crimine», e ha girato tutte le segnalazioni alla magistratura per le indagini. Sarà da identificare anche gli ufficiali dell’esercito che hanno rilasciato falsi certificati di partecipazione agli eventi bellici.
Sedici anni dopo la fine della guerra, dunque, gli elenchi che scottano, che erano custoditi dal precedente governo targato Hdz (centrodestra) come uno dei più sensibili segreti di Stato, sono finalmente pubblici. «Questa è la lista degli uomini e delle donne più onorevoli in Croazia, i loro nomi, infatti, sono alla base della moderna Croazia», ha solennemente affermato il ministro Mati„ nel momento in cui gli elenchi sono diventati pubblici. «Questo è il momento - ha precisato il ministro degli Interni Ranko Ostoji„ - di scoprire chi è stato un vero difensore della patria e chi invece lo è diventato l’ultimo minuto».
Alla cerimonia erano presenti oltre ai ministri Mati„ e Ostoji„ anche la vicepremier e ministro degli Esteri Vesna Pusi„ e i ministri Zeljko Jovanovi„, Mirando Mrsi„ e Andrea Goldsmith Violi„. Nonostante fossero stati invitati non c’erano i generali Ante Gotovina e Mladen Marka›, i due “eroi” assolti dal Tribunale dell’Aja. Marka› ha dichiarato di essere contrario alla desecretazione degli elenchi nei quali si riporta il nome e cognome del reduce, luogo e data di nascita, numero di giorni trascorsi in guerra, la qualifica di combattente o non combattente. Da ricordare che il defunto presidente Franjo Tudjman ebbe ad affermare che i difensori della patria sono stati circa 370mila. Le associazioni dei reduci denunciano, infatti, che negli elenchi sono finite anche le donne delle pulizie degli uffici militari in tempo di guerra e molta, troppa gente che è stata riformata dopo un giorno di arruolamento o, peggio ancora, che il fronte proprio non lo ha mai visto. Anche quest’anno sono stati stanziati più di 500milioni di euro per i reduci. Un’ultima curiosità. Il generale-eroe Ante Gotovina ha trascorso 1857 giorni in guerra. Di questi 1740 in aree operative, 117 invece lontano dalla prima linea. Ma c’è anche l’esponente laburista Dragutin Lesar con un’anzianità di ben 9 giorni passati in guerra con compiti operativi.
Mauro Manzin
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