In Croazia arrivano i trasmettitori anti-tv italiane

Il primo installato a Parenzo per eliminare le interferenze con i programmi d’oltre Adriatico. Altre strutture entro l’anno
la presentazione del nuovo ripetitore (foto tratta da glasistre.hr)
la presentazione del nuovo ripetitore (foto tratta da glasistre.hr)

PARENZO. Visto che sono falliti i tentativi pluriennali di disciplinare le emittenti televisive italiane in fatto di potenza dei loro trasmettitori, la Croazia ha trovato un'altra soluzione per ovviare ai disturbi che le onde italiane “provocano” nella ricezione dei programmi radiotelevisivi croati lungo la costa occidentale istriana. Per la precisione, la società statale “Odasiljaci i veze” (Ripetitori e collegamenti) ha collocato un nuovo trasmettitore sull'Isola di San Nicola, sul tetto dell'albergo Valamar Isabella. Il direttore della società, Mate Botica ha dichiarato che l'antenna, di potenza superiore di quattro volte rispetto a quelle in funzione, permetterà la ricezione indisturbata dei programmi croati a Parenzo e nel suo circondario. «Sono convinto che il problema sarà risolto in maniera permanente in questa parte dell'Istria - ha affermato - e ora concentreremo gli sforzi in altri punti della penisola nei quali arrivano disturbi e interferenza dall'altra costa adriatica. Procederemo - ha aggiunto - in collaborazione con la Regione istriana che ci ha sempre offerto il suo prezioso appoggio».

Botica si è anche detto convinto che entro l’anno in corso verrà “bonificata” l'intera costa occidentale della penisola. Per il momento comunque si risolve il problema delle emittenti che trasmettono sulle frequenze nazionali: le tv locali invece dovranno invece attendere qualche mese. Quanto al costo del trasmettitore appena installato, Botica non ha voluto riportare alcuna cifra. All'inaugurazione del trasmettitore è intervenuto anche il presidente della Regione istriana Valter Flego.

«Sono felice che finalmente la società “Odasiljaci i veze” si sia decisa a investire nella soluzione di un problema che si fa acuto in modo particolare durante la stagione estiva». «Probabilmente l'investimento non è di grossa portata - ha dichiarato quindi il sindaco Edi Stifanic - però sono le piccole cose a rendere felici le persone. Pagare il canone e non poter seguire i programmi era motivo di grande frustrazione».

A dire il vero le interferenze e i disturbi provocati da queste parti dalle emittenti italiane sono iniziati alcuni decenni fa, all'epoca delle vecchie antenne analogiche sui tetti delle case. Poi si sono acutizzati: è successo a partire dal dicembre del 2010, con l'entrata in funzione dei trasmettitori digitali in Italia non in regola con le norme internazionali. In seguito con l'ulteriore digitalizzazione nel settore il problema si è esteso lungo l'intera costa adriatica fino alla Dalmazia meridionale. In seguito alle lamentele dei teleutenti si era mossa la Hakom, l'agenzia croata per le attività di rete che in otto anni ha inoltrato ben 4mila denunce all'amministrazione dello Stato italiano. Però senza esito, come pure gli interventi anche a livello internazionale dei ministeri degli esteri e dei trasporti e comunicazioni, dell'Agenzia croata per i media elettronici e della Radiotelevisione croata. (p.r.)

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