In Consiglio ballano quindici poltrone
TRIESTE. Per ventisei componenti su 41 (40 consiglieri più il sindaco), il nuovo Consiglio comunale è fatto. A prescindere dall’esito del ballottaggio del 19 giugno. Certo, per gli eletti sicuri potrà cambiare la collocazione in aula in ragione del risultato: siederanno in maggioranza o all’opposizione (solo i grillini sanno già che comunque non appoggeranno il primo cittadino). Il voto di domenica scorsa ne ha intanto sancito l’ingresso a Palazzo, al netto di eventuali rinunce. Ci sono in primis, ovviamente, i duellanti Roberto Dipiazza e Roberto Cosolini.
Molti, poi, i volti noti, sommati a qualche novità. I quattro forzisti certi, Michele Lobianco, Manuela Declich, Everest Bertoli e Lorenzo Giorgi, sono tutti consiglieri uscenti e Lobianco vanta anche una precedente esperienza da assessore proprio con Dipiazza. Proprio come, nella lista Dipiazza, Carlo Grilli mentre il cardiochirurgo Marco Gabrielli, coordinatore locale delle Sentinelle in piedi, è all’esordio e per l’ex An Vincenzo Rescigno si tratta di un ritorno in piazza Unità. Uscente e rientrante come consigliere pure Claudio Giacomelli, segretario provinciale di Fdi che nel curriculum ha a sua volta una parentesi in giunta con “il triestino di Aiello”. Prima volta per il segretario triestino del Carroccio Pierpaolo Roberti, recordman di preferenze nella tornata, e per il pugile leghista Fabio Tuiach.
Passando al centrosinistra, per i dem ecco tre assessori uscenti - Fabiana Martini (vicesindaco), Antonella Grim e Laura Famulari -, l’attuale capogruppo Marco Toncelli, il confermato Giovanni Barbo e la new entry Valentina Repini. Torna in Comune con “Insieme per Trieste” la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, già assessore a palazzo Cheba con Illy. Per Roberto de Gioia, ennesimo giro a Palazzo, in continuità peraltro con l’esperienza iniziata nel 2011 fra le fila della Lega, poi abbandonata. Sabrina Morena (Sel), in carica a palazzo Galatti, approda per la prima volta in municipio.
Unica faccia già vista per i grillini nell’aula consiliare è quella di Paolo Menis, terzo fra i candidati sindaco e dal 2011 capogruppo di M5S. Al suo fianco, uno stuolo di novizi: l’ingegnere elettronico Cristina Bertoni, l’architetto Elena Danielis, il filosofo Marco Svevo e il tecnico di Trenitalia Domenico Basso.
Nel caso di successo di Dipiazza al ballottaggio (in palio pure il premio di maggioranza da 24 seggi), la pattuglia di Forza Italia si ingrosserebbe con Giovanni Russo, Bruno Marini, Piero Camber, Michele Babuder e Angela Brandi. Solo per Babuder, fra i cinque, si tratterebbe della prima esperienza in Consiglio dopo la “formazione” in parlamentino. La Lista Dipiazza salirebbe a sette aggiungendo Francesco Bettio (presidente in uscita della Settima circoscrizione), l’ex assessore Giorgio Rossi, le novità Barbara Dal Toè e Francesco Di Paola Panteca. La Lega otterrebbe quattro seggi in più: per Giuseppe Ghersinich, Serena Tonel, l’ex assessore regionale Paolo Polidori e Antonio Lippolis (in passato eletto con Alleanza nazionale). Infine, l’ultracattolico Salvatore Porro andrebbe a far compagnia a Giacomelli per Fdi. Ma a guadagnare un’unità, con l’affermazione del candidato del centrodestra, sarebbe anche - all’opposizione - il M5S, che vedrebbe accedere al Consiglio lo scienziato Gianrossano Giannini.
M5S resterebbe a quota cinque, invece, se a vincere dovesse essere Cosolini. Il sindaco uscente, poi, superando Dipiazza il 19 giugno consentirebbe al Pd di portare un’autentica armata in aula con altri dieci consiglieri (Igor Svab, Roberto Treu, Matej Iscra, Alessandro Carmi, Anna Maria Mozzi, Caterina Conti, Mario Ravalico, Maurizio Vidali, Manuel Zerjul e Guglielmo Montagnana) per un totale di 16. Beneficio anche per la civica Insieme per Trieste che vedrebbe sorridere gli esperti Roberto Decarli e Uberto Fortuna Drossi, per la bicicletta Verdi-Psi che guadagnerebbe altri due spazi (Maria Orel e Guido Benci) e per Sel che piazzerebbe Jacopo Lillini vicino a Morena.
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