In consiglio a Grado approda la modifica del regolamento dedicato alla pesca
Antonio Boemo/GRADO
Rimane l’obbligo di tagliare la coda (pinna caudale) al pesce pescato dai non professionisti, ma rispetto al regolamento in vigore che prevede il taglio su tutti i pesci, dovrà essere applicato solo ai pesci superiori ai 500 grammi di peso. Il regolamento prevede a ogni modo altresì che l’esercizio della pesca non professionale per i cittadini gradesi preveda un massimo di 5 chilogrammi di pescato (col regolamento in vigore si faceva riferimento a 3 chili) al giorno per persona. Ovviamente salvo che non si tratti di un unico esemplare di peso superiore ai 5 chili. E in ogni caso purché il pescato venga utilizzato esclusivamente per uso personale o familiare.
Stiamo parlando delle modifiche al regolamento per la pesca approvato l’anno scorso, che aveva palesato non poche proteste dai pescatori dilettanti gradesi. Ora dopo diverse riunioni fra le parti (pescatori professionisti e con il Comitato Spontaneo per la Gestione del Patrimonio Civico in Ambito Lagunare, oltre naturalmente al Comune) si è addivenuti, anche alla luce di alcune osservazioni giunte dal Corpo Forestale Regionale, a un regolamento che dovrebbe accontentare tutti quanti.
L’approvazione delle modifiche e la conseguente approvazione del nuovo regolamento è in calendario per questo pomeriggio, nel corso della prevista riunione del consiglio comunale.
In sostanza è stata fatta una revisione della modalità di utilizzo dei mezzi consentiti per la pesca non professionale, sono state modificate le misure di salvaguardia nei confronti dei praticanti la pesca professionale, è stata introdotta una norma di favore per i minori di 18 anni, non residenti nel Comune di Grado, che esercitino la pesca se accompagnati da un residente nel comune di Grado o da un detentore di permesso di pesca.
Sono state inoltre introdotte delle misure di pescato e trattenuto e di divieti di pesca ed è stato riformulato l’apparato sanzionatorio. Tutto ciò fermo restando che la laguna di Grado è gravata dall’uso civico di pesca a favore dei residenti nel territorio comunale.
Tra le varie modifiche c’è la riduzione della distanza minima a 100 metri (prima era di 150 metri) dall’attività di pesca sportiva da quella professionale, ovvero devono esserci almeno 100 metri di distanza dalle reti segnalate. Rimane inalterata la distanza di 150 dai luoghi in cui sono in corso le operazioni di posa o di recupero delle reti. Quanto all’utilizzo di attrezzature per la pesca sportiva è autorizzato l’utilizzo di un massimo di tre canne a persona con o senza mulinello e con non più di tre ami per ciascuna canna. Non possono essere usati ami ad ancoretta con ardiglione, fatta eccezione per la “pesca a spinning”; l’uso della canna può essere anche fatto dall’imbarcazione, in questo caso deve essere ancorata a motore spento e nel rispetto delle norme della navigazione. È consentito altresì l’utilizzo di un numero massimo di tre lenze a persona, con non più di tre ami per ciascuna lenza a mano (togna o bolentino). Per tale tipo di pesca è consentito l’uso della barca o natante non ancorato.
Una delle novità introdotte è quella che riguarda i ragazzi con meno di 18 anni esercitata da soggetti non residenti nel Comune di Grado, subordinata al possesso del permesso rilasciato dal Comune; tale obbligo non sussiste per i minori di 18 anni, non residenti nel Comune di Grado, che potranno esercitare la pesca se accompagnati da un residente nel Comune di Grado o da un detentore di permesso di pesca. Altra novità molto importante considerata la vistosa modifica è quella delle sanzioni amministrative. Col regolamento in vigore vanno da 500 a 1.000 euro con la modifica al regolamento da 20 a 120. Questo relativamente al mancato rispetto delle norme del regolamento. Il mancato possesso del permesso di pesca non professionale, esercitata da soggetti non residenti nel Comune di Grado, comporterà invece l’applicazione di una sanzione amministrativa da 105 a 630 euro.—
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo