In commissione la “rivolta” contro il kit bebè

Rovis si schiera con le mamme e chiede il ripristino del bonus regionale. Famulari si impegna in aula
Di Pierpaolo Pitich

Il bonus bebè, che non c'è, continua a far discutere e ad animare lo scontro politico. Se ne è parlato nella prima commissione consiliare presieduta da Giovanni Barbo (Pd), con all'ordine del giorno una mozione urgente presentata da Paolo Rovis, nella quale si chiede l'impegno del Comune nei confronti della Regione per il ripristino dell'assegno di natalità interrotto nel 2103 e poi ripreso in forma più ampia dal governo a partire dal 2015 e per i prossimi tre anni. Risultato: a farne le spese sono le famiglie dei bambini nati dal 1°gennaio al 31 dicembre 2014 che di fatto vengono tagliate fuori da questa forma di sostegno.

«Si è creata una situazione iniqua per queste famiglie che si sono trovate incastrate in mezzo ad un doppio provvedimento, rimanendo escluse senza alcuna colpa», ha sottolineato Rovis. Una situazione sulla quale hanno puntato il dito anche altri consiglieri di opposizione. Secondo Declich(Pdl) «si sta facendo poco in generale per le giovani famiglie, c'è un vuoto da colmare proprio per una questione di equità». Mentre Everest Bertoli (Fi), che aveva più volte presentato degli emendamenti nei quali si chiedeva che fosse il Comune a erogare in via transitoria lo stanziamento del bonus bebè a seconda delle diverse fasce di reddito, ha parlato di «mancanza di onestà intellettuale e di poca memoria da parte dell'amministrazione comunale, non è un problema di risorse, quanto di scelte politiche».

La risposta è arrivata dall'assessore comunale al Welfare le Politiche Sociali Laura Famulari: «Mi rendo conto che c'è una parte di famiglie che rimangono escluse, ma ribadisco di aver sempre condiviso la decisione della Regione che ha destinato queste risorse (700 mila euro) ad altre situazioni di disagio che coinvolgono peraltro anche le stesse famiglie con minori - ha precisato Famulari - abbiamo pertanto investito su situazioni di carattere più generale e strutturale: credo che nel bilancio comunale sarà difficile trovare in questo momento altre risorse disponibili, per questo mi attiverò con la Regione per vedere se ci sono i margini per un ripristino dell'erogazione degli assegni di natalità». In serata, durante la seduta dell’aula, Famulari ha poi fatto propria la mozione di Rovis, dicendosi disponibile a sollecitare sul tema la Regione e, al caso, anche a cercare “in casa” risorse ad hoc.

Nel frattempo, il Comune, per sopperire al “gap” che si era venuto a creare per i nuovi nati nel 2014, continuerà a erogare un kit bebè del valore commerciale di 155 euro co prodotti per l'igiene del bambino, ritirabile nelle farmacie comunali dalle famiglie con Isee inferiore a 14 mila euro. Una scelta che però non tutte le famiglie interessate hanno gradito (su un totale di 1444 nati nel 2014, sono al momento 150 le richieste presentate e 87 i kit effettivamente ritirati).

E allora «perché non trasformarli in una serie di buoni spendibili a seconda delle diverse esigenze» hanno chiesto Rovis e Camber (Fi). Una strada che però, secondo gli uffici, presenta difficoltà perchè si tratta di un provvedimento già avviato. (p.pit.)

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