In cinquanta per il posto di direttore Arpa

Lionello Barbina, come da delibera approvata dalla giunta regionale a inizio agosto, ha chiuso la sua esperienza di direttore generale dell’Arpa il 28 settembre. Entro fine ottobre, assicura l’assessore all’Ambiente Sara Vito, l’Agenzia avrà in sella il suo sostituto. Una partita che, stando ai curriculum recapitati negli uffici della Regione, riguarderà una cinquantina di aspiranti (top secret, l’unica certezza è che Barbina non ha fatto domanda).
Per il cambio al vertice dell’Arpa la giunta ha avviato una procedura selettiva non concorsuale fissando il paletto per i candidati, laurea a parte, di un’esperienza dirigenziale, maturata nei dieci anni precedenti la pubblicazione dell’avviso, di durata almeno quinquennale nella direzione tecnica o amministrativa in enti, aziende, strutture pubbliche o private operanti nel settore della protezione ambientale o della prevenzione igienico sanitaria, ovvero di durata almeno settennale in altri settori. A definire la graduatoria dei 50 concorrenti che hanno risposto al bando, spiega l’assessore Vito, sarà una commissione composta da Bruno Della Vedova, docente di Geofisica applicata all’università di Trieste, Adele Maggiore, direttore sanitario dell’Azienda sanitaria 1 Triestina, e Guido Nassimbeni, docente di ingegneria gestionale all’università di Udine. Il loro lavoro, fa sapere ancora Vito, «si concluderà entro 15 giorni dalla nomina avvenuta a fine settembre, eventualmente prorogabili di ulteriori 15 giorni in caso di imprevisti».
Sarà appunto il gruppo dei tre esperti a effettuare nelle prossime settimane la selezione e a stilare quindi l’elenco dei papabili, lista che, dopo la scelta definitiva della giunta, sarà pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione e manterrà efficacia per due anni. Nell’attesa, l’assessore all’Ambiente conferma che il dopo Barbina sarà all’insegna della spending review. «Lo stipendio del prossimo direttore generale dell’Arpa è già stato ridotto», ribadisce.
Il prossimo dg dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia risulterà sempre impegnato a tempo pieno, ma il suo contratto (di lavoro autonomo) sarà di tre e non di cinque anni (la precedente nomina in era Tondo, dopo un anno di commissariamento, risaliva al 2009) e prevederà rispetto a prima indennità e premi ridotti. Si passerà infatti dai 134mila euro lordi annui guadagnati da Barbina, con il 20% di “straordinario” (l’anno scorso, raggiunto il 91% degli obiettivi, la giunta ha deliberato l’erogazione al manager di Mortegliano di ulteriori 22mila 700 euro), a un totale di 125mila euro con il 10% massimo di premio. L’incarico di numero uno dell’Arpa è infatti stato equiparato a quello di un dirigente regionale di seconda fascia (quelli di prima continuano a viaggiare a quota 135mila), con il dimezzamento dell’integrativo.
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