In carcere a Fiume il narcoboss croato

Stjepan Prnjat è stato estradato dalla Slovenia: in azione per il trasferimento una schiera di agenti speciali con otto vetture

FIUME. È stata una “consegna” spettacolare, quella di venerdì pomeriggio, con agenti speciali armati fino ai denti che hanno controllato fosse tutto a posto nello scortare Stjepan Prnjat, 47 anni, nel carcere giudiziario di Fiume. Non poteva essere diversamente dato lo “spessore” del personaggio, definito l'Escobar croato. Prnjat viene infatti ritenuto il cervello del gruppo di narcotrafficanti colpito il mese scorso grazie agli arresti di altri 8 sospetti in Croazia e Slovenia, che hanno anche portato al sequestro di ben 100 chili di cocaina rinvenuti al terminal contenitori in Brajdica, a Fiume.

Sequestrati a Fiume 100 chili di cocaina


Nelle ore pomeridiane di venerdì la via Martiri antifascisti (ex via Roma), dove ha sede il Palazzo di Giustizia fiumano, è stata a un certo punto bloccata da quattro furgoni e fuoristrada: da uno di questi è sbucato l'indiscusso narcoboss numero 1 in Croazia, immediatamente trasferito in cella. Qualche ora prima Prnjat era stato estradato dalla Slovenia alla Croazia: l’uomo era stato preso in consegna da agenti dell'Unità antiterrorismo Lucko e dei Servizi per la collaborazione internazionale della polizia. Una rapida corsa verso Fiume, il trasferimento nel carcere giudiziario e quindi il rientro nella capitale croata delle quattro vetture, di colore rigorosamente nero.

Prnjat era stato arrestato a Lubiana l'8 marzo scorso, e subito si era opposto all'estradizione richiesta da Zagabria. Attraverso il suo avvocato, il lubianese Luka Fabiani, Prnjat aveva fatto presente di non voler essere processato in Croazia «per l'accanimento mediatico nei suoi confronti, per un atteggiamento che nasce dal fatto di essere già stato processato e condannato in questo Paese dove non avrà un procedimento equo». Per questo motivo Prnjat era ricorso in appello contro l'estradizione. La richiesta è stata bocciata dalla Corte suprema della Slovenia, che formalmente ha dato così disco verde al Tribunale circondariale di Lubiana per venire incontro alle volontà della Croazia.

Il narcoboss di Pola arrestato dalla polizia olandese


Nato a Zenica, in Bosnia-Erzegovina, Prnjat – cittadino croato – era domiciliato a Zagabria, in Slovacchia e Germania e tempo fa era titolare di una maestosa villa ad Icici, nelle vicinanze di Abbazia. Anni fa era stato condannato a una lunga detenzione in Italia per traffico di droga, pena che aveva scontato per intero. Anche a Fiume si era aperto un processo per un caso di sostanze stupefacenti – il procedimento è stato trasferito nella capitale croata – mentre in base a quanto scoperto dagli inquirenti, pare che Prnjat abbia acquistato i 100 chili di cocaina nello stato centroamericano di Panama, pagando un chilo a 3 mila euro, droga procuratagli da un certo Pablo. La cocaina, nascosta in container tra 20 tonnellate di rifiuti metallici, avrebbe dovuto raggiungere Zagabria e da lì venire venduta nei Paesi dell'Europa occidentale, garantendo alla banda profitti enormi.

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