In campo gli adepti del Tlt Lega e grillini “tremano”

A rischiare, almeno sulla carta, sono gli accalappiavoti di pancia, slegati dalla nomenclatura classica. Anzitutto grillini e leghisti, in questo caso. E, forse, pure bandelliani e ali sinistre. È probabile, poi, che la pesca di simpatie elettorali si faccia decisamente ricca nel “mare magnum” dell’astensionismo consapevole, di protesta. Ma è ancor più probabile che, tra tanti litiganti a caccia di consenso, a godersela alla fine sia sempre e comunque il Pd, l’unico partito che, per filosofia, qui nulla c’azzecca. Sulla scena politica triestina, infatti, sta per piombare, a un anno dalla chiamata alle urne, la variabile indipendentista che si ispira al Tlt e, tra le altre cose, all’inviolabilità del Punto franco in Porto Vecchio. È in realtà una doppia variabile, poiché, a prescindere dai suoi confratelli, il Fronte per l’indipendenza del Territorio Libero di Trieste di Giorgio Marchesich ha già chiarito di voler correre per il Municipio.
La decisione Fronte di Marchesich a parte, la notizia è che proprio nella giornata di oggi è atteso un comunicato stampa con cui Territorio Libero³, il movimento nato l’altra estate dallo scisma con Trieste Libera di Roberto Giurastante e Paolo G. Parovel, annuncerà la propria discesa in campo. Che il dado sia oramai tratto lo si sa dalle voci che circolano insistenti, nonostante il voto del silenzio fatto dai diretti interessati, fin dall’assemblea dei soci andata in scena sabato nel capannone industriale di via dei Cosulich, nei paraggi del Canale Navigabile, lo stesso dove l’anno passato s’era celebrato lo scisma. Lì un paio di centinaia di persone ha dato mandato al Consiglio direttivo di mettere l’ultima parola sulla madre di tutte le scelte, visto che si tratta di scendere in campo sì, ma su un campo finora non riconosciuto come tale: quello delle istituzioni italiane. Ieri a tarda ora, nel quartier generale di Territorio Libero³ in via Roma 28, benché i contenuti del confronto siano rimasti riservati in attesa appunto del comunicato di oggi (e i telefonini siano rimasti muti, a cominciare da quello del presidente Vito Potenza) un Direttivo che in mattinata la portavoce Paola Rocco ha precisato solo essere “allargato”, senza svelare altro, ha dunque scelto la via della competizione elettorale in un campo “avverso” per definizione.
Scenario 1: la nomenclatura Quali scenari, da oggi, possono schiudersi in quel campo, ora che c’è come detto questa nuova variabile? Premesso che un anno in politica è, come vuole la più fatta delle frasi fatte, un’eternità, ad oggi l’unica “sicurezza”, se così si può chiamare, è che il Pd non dovrebbe risentirne, se è vero che il partito del sindaco è paladino della sdemanializzazione di Porto Vecchio, il sacrilegio del Trattato di Pace. E a questo punto potrebbe essere pure al sicuro Forza Italia che col capo regionale Sandra Savino di recente ha fatto “outing” pro-sdemanializzazione (pur previo un Patto del Nazareno di casa) oltre che l’area anti-Camber da sempre favorevole a tale soluzione sull’asse Dipiazza-Antonione-Menia.
Scenario 2: i voti alternativi Un discorso diverso, invece, potrebbe riguardare Un’altra Trieste, a sua volta pro-sdemanializzazione, ma capace nel 2011 di calamitare parte di un voto “incazzato” che adesso è destinato a ritrovarsi di fronte un’offerta politica ancor più differenziata. Anche a sinistra del Pd, dove tira aria di insofferenza verso Renzi, potrebbero tremare un po’. Niente però, teoricamente, in confronto al “pericolo” che corrono i grillini, reduci dal divorzio con Aris Prodani, l’onorevole che s’è inventato Alternativa Libera (l’armonia tra le denominazioni con Territorio Libero³ è galeotta...), piuttosto che i leghisti, che a livello nazionale fanno il pieno con Salvini a Roma ma in città, dove hanno già lanciato il segretario Pierpaolo Roberti come candidato sindaco, alzano le barricate al di qua di Porto Vecchio per difenderne l’inviolabilità.
Scenario 3: gara nella gara Si profila insomma una galassia di liste “anti-sistema” sempre più ricca. E probabilmente una gara nella gara: quella tra Territorio Libero³ e il Fronte di Marchesich, un “animale” elettorale che dà il meglio di sé proprio in piena campagna pre-urne. Riuscissero ad allearsi, allora sì che gli adepti del Tlt potrebbero tentare d’ambire a un risultato, forse, da doppia cifra.
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