In Bosnia vince il partito dell’astensione
BELGRADO. Per ora, una certezza. L’affluenza è rimasta bassa come quattro anni fa, ha vinto ancora la disillusione. Disillusione dei cittadini bosniaci verso la possibilità di un cambiamento attraverso il voto che si è concretizzata ieri alle importanti elezioni politiche generali tenutesi nel Paese balcanico. Elezioni a cui ha partecipato, secondo stime ancora parziali, solo il 48,2% degli aventi diritto nella Federazione croato-musulmana, il 53,5% in Republika Srpska, il 50,1% la percentuale totale di chi è andato a votare nel Paese balcanico. Impossibile ancora fare un confronto preciso con il 2010, mancando i dati di Tuzla, Livno e Zvornik.
Come hanno votato i bosniaci? Di alcuni, i tanti che hanno fotografato e postato sui social network le schede votate, si sa. Hanno scelto la leggenda del calcio, Ivica Osim, e l’ambasciatore giapponese in Bosnia, Hideo Yamazaki, che aveva criticato la classe dirigente bosniaca, una «casta corrotta». Per il verdetto finale, bisognerà invece aspettare oggi. Impossibile ieri sera avere dati ufficiali, vista la lentezza dello spoglio e la complessità del sistema politico – si votava per eleggere i membri della presidenza tripartita, per il parlamento centrale e per le assemblee di Federazione e Rs, per i dieci cantoni della Federazione. La Commissione elettorale centrale (Cik) ha specificato così di poter dare una prima indicazione sui risultati solo dopo la mezzanotte e solo per quanto riguarda la presidenza tripartita. Risultati ufficiosi usciti dalle cancellerie dei partiti - da prendere con le molle - sono però iniziati a circolare quasi subito. In base ad essi, a spuntarla dovrebbero essere Izetbegovic (Sda) per la poltrona presidenziale riservata ai bosgnacchi, Covic per quella croata, mentre Ivanic, grande sorpresa, potrebbe sconfiggere Cvijanovic sul fronte serbo. In bilico anche Dodik che potrebbe aver perso la poltrona di presidente della Rs per mano di Ognjen Tadic, ma i papaveri del partito dell’uomo forte di Banja Luka hanno smentito e parlato di «disinformazione». In base alle cifre non ufficiali, spiega l’analista politico Esmir Milavic, «Izetbegovic è l’unico membro sicuro della prossima Presidenza» e sarà il primo bosgnacco a essere «rieletto dopo suo padre», Aljia. La sua Sda «sarà probabilmente il più forte partito nel Parlamento bosniaco» tra il corpo elettorale bosgnacco, «Sdp gli andrà vicino» come voti «ma non sarà forte come in passato, l’Sbb sarà il terzo partito, mentre non è ancora chiara la performance del Fronte Democratico». Per quanto riguarda i partiti serbi, per ora è una lotta testa a testa, ma il blocco dell’opposizione sembra prevalere sull’Snsd di Dodik. E anche Tadic è dato vincente. Se così sarà, potrebbe essere «un grande passo avanti per la Rs, che porterà nuove pratiche politiche» a Banja Luka.
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