In Borgo Teresiano ricominciato il viavai di prostitute straniere

Ore 23 dello scorso venerdì sera. All'angolo tra via della Geppa e via Roma un trans con il seno al vento e la gonna talmente corta da far intravvedere gli slip. «Sono brasiliana, a Trieste da due mesi ma se non ti interessa vai via che perdo clienti», replica a chi vuole solo informazioni. A pochi passi, in via Trento, due ragazze di circa vent'anni, presumibilmente colombiane trattano il prezzo con un cliente che le ha avvicinate con la sua Opel Corsa grigia: ha tirato giù il finestrino e medita su quale delle due ingaggiare. Via Machiavelli, ore 23.15 dello stesso giorno. Tre ragazze rumene sedute sullo scalino di un negozio di abbigliamento attendono clienti. Gonne corte, tacchi da capogiro, abbigliando vistoso. Le pattuglie delle forze dell' ordine fanno diversi passaggi in zona. Le prostitute nelle strade di Trieste sono poche rispetto a quelle di altre città, ma non sono mai sparite. Nemmeno dopo l'apertura dei mega lussuosi bordelli austriaci o dei più "rustici" nightclub sloveni popolati da triestini. Ma adesso è ricominciato un rumorso viavai che fa insorgere i residenti. Trieste è la prima città italiana ad avere a disposizione, a sperimentare, a tutti gli effetti le case chiuse. Pochi minuti di automobile, basta attraversare il confine e le prostitute non serve cercare tra le strade del Borgo Teresiano o tra le centinaia di annunci che invadono internet. E forse anche per questo motivo che le prostitute tra le viuzze triestine si contano sulle dita di una mano. Il referendum per l'abrogazione della legge Merlin proposto dal consigliere regionale di Forza Italia, Rodolfo Ziberna, ha agitato le acque anche all' interno del suo partito.
Ma per gli uomini triestini non cambierebbe poi molto: decine di bordelli a pochi chilometri e almeno una quarantina di prostitute che accolgono i loro clienti in anonimi appartamenti dislocati in varie zone della città o in alcuni residence del centro. Basta dare un' occhiata alle decine e decine di annunci online. Basta scorrere i siti di incontri come vetrinarossa.com, lovepedia.net o bakeca.it e leggere gli annunci inseriti da uomini e donne sulle pagine riservate a chi è alla ricerca di rapporti sessuali a pagamento nella nostra provincia. Evelina, Klara, Marika oppure Vincenzo, Marko o Luca. Foto, dettagli e pure le recensioni dei clienti che hanno usufruito del "servizio".
Un mondo sommerso che racconta di una città dove la prostituzione non si vede, è nascosta, ma raccoglie numeri importanti e che la Questura comunque monitora. Ci sono le prostitute stanziali, quelle residenti a Trieste, di età diverse e che ricevono in casa o si recano a domicilio, e quelle di passaggio che inseriscono il loro annuncio con un certo anticipo, raccolgono gli appuntamenti e poi arrivano in città solo per alcuni giorni affittando una stanza in un residence e ricevendo otto o dieci clienti in tre giorni per poi ripartire alla volta di Treviso, Pordenone o Rovigo, "piazze", a loro dire, più redditizie e dove i clienti sono disposti a pagare di più probabilmente pwerchè ci sono meno possibilità di svaghi e la Slovenia e l’Austria sono più lontane.
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