In Bisiacaria è come la prima campanella: «Qui troppi rischiano di perdere l’anno»

Fine di un incubo dal liceo di Monfalcone agli istituti tecnici fra scaglionamento e ingressi diversificati 
Studentesse all'uscita del liceo Buonarroti a Monfalcone
Studentesse all'uscita del liceo Buonarroti a Monfalcone

MONFALCONE. Studenti delle superiori entusiasti. «Come se fosse il primo giorno di scuola e l’illusione della fine di un incubo», hanno detto a insegnanti e presidi entrando in classe dopo tutto questo tempo. Non sembrava vero potersi sedersi di nuovo sui banchi e ritrovare i compagni di classe.

È questa la percezione che hanno avuto i dirigenti delle superiori monfalconesi, Vincenzo Caico del Buonarroti, Marco Fragiacomo del Bem Brignoli-Einaudi-Marconi, e Carmela Piraino del Pertini, con l’alberghiero di Grado, che ieri hanno accolto di nuovo i ragazzi in aula.

Massima ovviamente l’attenzione al rispetto delle norme anti Covid, a cominciare dal controllo della temperatura con il termometro a infrarossi, per proseguire con l’uso di mascherine in classe, gel per le mani e distanziamento. Ogni istituto ha predisposto la presenza del 50% degli studenti. Gli orari delle lezioni sono rimasti invariati, non essendoci alcuna ordinanza della Regione sugli ingressi diversificati, in quanto non ci sono i mezzi pubblici per lo scaglionamento.

«Stamattina – racconta Caico – sono passato per le classi a salutare i ragazzi e mi sembravano tutti sereni e contenti. Abbiamo predisposto assieme ai docenti il calendario delle lezioni fino a venerdì (è in vigore “il tempo 5”, cioè il sabato a casa ndr), con il 50% delle classi a giorni alterni “in presenza” e le altre con la didattica a distanza. In totale ci sono 31 classi, dalla prima alla quinta dei vari indirizzi. Oggi ne abbiamo 16 e domani 15, mentre nella succursale in via Cosulich su 10 classi ce ne sono 5 per non creare sovraffollamento. Vigiliamo, inoltre, che non ci siano capannelli agli ingressi e durante l’intervallo poiché è facile che gli studenti si fermino a parlare tra loro».

Il dirigente del Bem, Marco Fragiacomo auspica che finalmente si riesca a concludere l’anno scolastico “in presenza” perché la Didattica a distanza ha comportato problemi a diversi studenti. Finire l’anno scolastico in con la didattica a distanza sarebbe stato un vero disastro. «Se da un lato le lezioni in via telematica sono state importanti per proseguire nei programmi – sostiene – abbiamo rilevato situazioni serie in alcune famiglie e comportamenti anomali dei ragazzi più deboli sempre più distaccati dalla scuola e che purtroppo rischiano o di perdere l’anno o di avere ripercussioni nel futuro. Spero che si risolvano le questioni altrimenti sarebbe un peccato. D’altra parte le decisioni su cosa fare vengono prese dalla politica».

«Oggi, tuttavia, gli studenti si sono dimostrati collaborativi e allineati alle nuove disposizioni – aggiunge Fragiacomo – e personalmente credo che la quota del 50% sia la soluzione migliore perché sono sufficientemente diluiti nella scuola. Su 34 classi, ne sono presenti 16. Al Brignoli su 8 classi ce ne sono 4. Naturalmente teniamo conto dei diversamente abili. Faremo una settimana un gruppo di classi a giorni alternati».

Soddisfatta per la giornata del rientro la dirigente del Pertini, Carmela Piraino. «Gli studenti hanno allietato con la loro presenza i corridoi rimasti silenziosi per troppo tempo. Eravamo già pronti per questa soluzione – afferma – e tenuto conto che l’istituto comprende tre plessi scolastici bisognava organizzare, il tecnico, il sociale e l’Alberghiero». 

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