In bici da Miramare a Campo Marzio: in arrivo a Trieste 108 stalli per 9 ciclo-stazioni
Le postazioni offrono anche aree di bike-sharing, colonnine e fermate Tpl: ora si completano con le nuove soste private
I primi tasselli della nuova mobilità lungomare sono stati la pista ciclabile sulle Rive e, quest’anno, la riapertura della bretella stradale del Porto Vecchio, che attraversa lo scalo dal Molo IV fino al centro congressi, a doppio senso di marcia e con corsia riservata alle due ruote. In futuro il tragitto ciclabile si estenderà ulteriormente attraverso il viale monumentale e il parco lineare finanziati dal Pnrr, e lungo le bike lane che correranno attorno al nuovo campus sportivo che sorgerà al Terrapieno, raccordandosi infine alla riviera di Barcola.
Waterfront percorribile sulle due ruote
Tutto il waterfront cittadino, da zona Campo Marzio fino a Miramare sarà così idealmente percorribile in bicicletta o con i mezzi pubblici, attraverso snodi di interscambio e nove ciclostazioni che il Comune sta attrezzando con 108 nuovi stalli porta-bici: un intervento possibile tramite il Programma di incentivazione della mobilità urbana sostenibile (Primus), attivato su decreto ministeriale del 2018.
Le nove bike station
I punti individuati per le nove “bike station” seguono tutto il fronte mare. Procedendo da sud verso nord, si parte dalla zona direzionale di largo Irneri e, passando per piazza Duca degli Abruzzi (Molo IV), si supera piazza Libertà e si entra in Porto Vecchio. Qui i ciclisti troveranno una prima stazione davanti al magazzino 117 (che verrà trasformato nel nuovo Centro per l’impiego), quindi potranno uscire su viale Miramare 37 e sostare in largo Roiano o, in alternativa, procedere all’interno dell’antico scalo fino alla ciclostazione del park Esof, in zona polo museale e centro congressi, peraltro già dotata di colonnine e fermata del trasporto pubblico.
Tramite la bretella stradale si arriva quindi al park Bovedo, per poi raggiungere la stazione di piazzale XI settembre a Barcola e pedalare lungomare, con ultima tappa appena prima del Castello di Miramare.
Isola di sharing mobility
Ogni ciclostazione – alcune sono state già attivate – è progettata come una vera e propria isola di sharing mobility, dotata di illuminazione, videosorveglianza (dove possibile e non già presente), segnaletica orizzontale e verticale e un’area di sosta o parcheggio. Tutte, peraltro, sono state individuate in punti serviti da una fermata del trasporto pubblico (autobus, treno o servizio marittimo locale), con l’idea di coprire tutto il tragitto senza mai ricorrere all’automobile.
Stalli per bici private
Accanto alle postazioni di bike sharing (già in parte installate sempre nell’ambito di Primus), ogni ciclostazione avrà una serie di stalli per biciclette private, che l’amministrazione comunale provvederà a ultimare nelle prossime settimane su iniziativa dell’assessore alla Pianificazione territoriale Michele Babuder.
I numeri
Il progetto esecutivo – Rup incaricato è l’ingegner Andrea de Walderstein – presenta un quadro economico di 26 mila euro (coperti al 75% dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e al 25% dal Comune) e prevede l’installazione di 108 nuovi porta-biciclette, 12 per ogni stazione.
In alcuni punti, come a Barcola o all’interno di Porto Vecchio, sono già presenti le colonnine che delimiteranno la postazione. In altri, qualora l’area di sharing mobility ricada all’interno della carreggiata stradale, a corredo delle ciclostazioni verrà realizzata anche tutta la parte di segnaletica orizzontale (per delimitare le isole) e un’adeguata segnaletica verticale. I lavori, da avviare entro fine anno, dureranno in tutto circa 45 giorni, e non comporteranno modifiche alla viabilità.—
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