In Austria arriva il videodecalogo per evitare “scontri” con le mucche

L’idea è venuta alla Camera dell’agricoltura del Tirolo, sulla scorta delle cronache che in Austria segnalano casi di vacche che attaccano escursionisti

UDINE. Un “decalogo” per evitare scontri fra umani e mucche. L’idea è venuta alla Camera dell’agricoltura del Tirolo, sulla scorta delle cronache che in Austria segnalano casi di vacche che attaccano escursionisti. L’ultimo è accaduto a Obertauern, località turistica a 1600 metri di quota, tra Carinzia e Salisburghese. Vittime una coppia di coniugi tedeschi e i loro due bambini. Ciascuno dei genitori portava uno dei due piccoli in uno zainetto sulle spalle. Nei pressi del Grünwaldsee, a 1938 metri di quota, la famigliola camminava per raggiungere la stazione a monte della telecabina del Grünwaldkopf, per scendere a Obertauern, quando ha dovuto passare accanto a una mandria di razza Charolais. Tra le vacche c’era un vitellino appena nato, che si è spaventato. La madre e - in segno di solidarietà - altre mucche si sono lanciate contro i tedeschi. Altri escursionisti sono accorsi ad allontanare i quadrupedi: solo abrasioni e contusioni per gli aggrediti. Ma l’episodio è solo l’ultimo di una serie. Giorni fa altri “scontri” a Pramollo/Nassfeld e alla Turracher Höhe, in Carinzia. E in giugno a Erl, in Tirolo, un settantenne è deceduto dopo essere stato scaraventato a terra e calpestato dagli zoccoli di più vacche.

Siamo di fronte a una dichiarazione di guerra dei bovini nei confronti degli umani? Evidentemente no. Non esistono studi, ma probabilmente conta il fatto che il numero delle persone che d’estate frequenta le montagne e i pascoli alpini è aumentato. Comprensibile che la tranquillità delle mandrie al pascolo ne risenta.

La convivenza con le vacche diventa perciò sempre più complicata. Nei commenti dei lettori sulla stampa austriaca molti mettono sotto accusa i turisti, che dovrebbero avere più rispetto per i bovini e lasciarli vivere in pace. Ma gli escursionisti seguono quasi sempre dei sentieri segnati coi bolli rossi proprio perché qualcuno possa percorrerli. Non si può promuovere l’escursionismo alpino – fra l’altro una delle forme più ecologiche di economia turistica – e distribuire dépliant sulle malghe per raccomandarne la visita e poi dispiacersi se l’invito è accolto da troppe persone.

In Austria come detto si sono posti il problema, ritenendo opportuno avviare un’opera di “educazione” di chi va in zone di alpeggio. La Camera dell’agricoltura del Tirolo già nel 2014 aveva pubblicato l’opuscolo “Un alpeggio non è uno zoo per accarezzare gli animali”, con alcune regole di comportamento per attraversare indenni mandrie di bovini al pascolo. Non è servito a molto. Così, ora all’opuscolo si aggiunge un video (youtube.com/watch?v=MJfMNrQZii8&feature=youtu.be), che porta lo stesso titolo e contiene un decalogo di norme da osservare in montagna quando si incontrano vacche. L’iniziativa è sempre della Camera dell’agricoltura, con accanto Tirol Werbung (l’azienda di promozione turistica del Land), Alpenverein (il principale club alpino in Austria) e Camera dell’economia.

Cosa fare dunque in presenza di mandrie? Ecco i consigli: 1) Se il pascolo è recintato, non scavalcare il recinto e restare sul proprio sentiero; 2) Se lungo il sentiero si incontra un cancello che separa un pascolo da un altro, aprire il cancello per passare, avendo cura poi di richiuderlo; 3) Se lungo il percorso si incontra una mandria, superarla cercando di tenersi a una debita distanza; 4) Se le vacche si trovano proprio sul sentiero, tentare un aggiramento, tenendosi a una distanza di 20-50 metri; qualora ciò non sia possibile, passare in mezzo alle vacche camminando lentamente, senza far troppo rumore e senza agitarsi, per non spaventare le bestie; 5) Se si incontra una vacca con il vitellino, tenersi il più lontano possibile, perché la madre potrebbe interpretare ogni avvicinamento come una minaccia e quindi intervenire in maniera aggressiva; per quanto il vitellino possa ispirare tenerezza, evitare assolutamente di accarezzarlo.

E ancora: 6) Se si è accompagnati da un cane, tenerlo legato al guinzaglio, impedendogli di avvicinarsi alla mandria; le vacche potrebbero scambiarlo per un lupo e spaventarsi; 7) Qualora questa cautela non fosse sufficiente e una o più mucche, sentendosi minacciate, fossero in procinto di attaccare il cane, in questo caso e soltanto in questo caso sciogliere l’animale dal guinzaglio e lasciarlo scappare: il cane corre più veloce di una mucca ed è in grado di sottrarsi perciò al pericolo; evitare in ogni caso di mettersi a difendere il cane o addirittura di prenderlo in braccio: non servirebbe a nulla; 8) Dopo aver liberato il cane, allontanarsi dalla zona senza correre, rimanendo nel campo visivo del proprio animale; 9) In situazioni estreme, dovesse una vacca apparire nervosa e aggressiva, non lasciarsi intimorire, ma reagire con altrettanta aggressività, agitando in alto le braccia ed eventualmente colpendo leggermente sul naso la vacca con un bastone.

Un decalogo è composto da 10 “comandamenti”. Anche nel video c’è un decimo “comandamento”, ossia una constatazione conclusiva: osservando i nove consigli – si spiega - la passeggiata tra le mandrie potrà svolgersi senza pericolo, perché le vacche sono fondamentalmente bestie pacifiche. Questo almeno è quanto ci assicura la Camera dell’agricoltura del Tirolo.

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