In 50mila ai funerali di Haider
Sabato le esequie a Klagenfurt. Presente anche Tondo
di Roberta Giani
di Roberta Giani
TRIESTE «Incredibile, irripetibile, fantastico. Grazie, Jörg, noi non ti dimenticheremo mai». Stefano Zanelli, a nome degli italo-carinziani, scrive le sue sentitissime condoglianze. E le affida al sito istituzionale del Land che piange il suo governatore, Joerg Haider, morto a 142 all’ora sull’auto «più sicura del mondo», mentre tornava nella tenuta di famiglia, nella notte tra venerdì e sabato. Stefano non è un’eccezione: le condoglianze virtuali sono tante, tantissime. E ancor più sono quelle tradizionali: c’è chi si mette in coda, davanti al palazzo del governo, e aspetta sino a notte fonda pur di lasciare un ultimo messaggio. C’è chi va in pellegrinaggio sul luogo dell’incidente. Chi depone fiori, candele, lumini.
«Il Land è in lutto. Abbiamo annullato tutti gli impegni, le visite ufficiali, le interviste» spiegano le segretarie di Gerhard Doerfler, il governatore ad interim, da ieri mattina candidato ufficiale a succedere a colui che s’era autodefinito il «re di Carinzia». Il Land è in lutto e non lo toglierà almeno sino a sabato quando a Klagenfurt si terranno i funerali.
La data, adesso, è certa. E il programma pure: il corpo di Haider, da giovedì, sarà esposto nella grande sala delle insegne del parlamento regionale che sarà aperto al pubblico sino alle 22, mentre la cerimonia funebre inizierà sabato con un corteo che partirà alle 11 dal cortile del parlamento regionale e arriverà nella capiente Piazza Nuova dove si terranno le esequie; più tardi, nel Duomo, il vescovo diocesano Alois Schwarz celebrerà una messa da requiem. Certa è anche la destinazione finale: il corpo del governatore carinziano sarà cremato, secondo i suoi desideri, e l’urna seppellita nel Baerental. Nella tenuta di famiglia.
Quello che invece non è certo, non ancora, è l’afflusso. Un afflusso che si preannuncia massiccio: c’è chi ipotizza 15 mila persone, chi 30 mila, chi addirittura 50 mila tant’è che l’ipotesi iniziale, quella di funerali nell’amatissima «valle degli orsi», è stata scartata proprio perché i cimiteri sono stati ritenuti troppo piccoli.
Di sicuro, ai funerali che avranno carattere ufficiale, anche se non saranno di Stato, non mancheranno leader politici. Austriaci e non. Si attendono il presidente della Repubblica Heinz Fischer e il cancelliere socialdemocratico Alfred Gusenbauer. Si attendono l’ex cancelliere popolare Wolfgang Schuessel e l’astro emergente della destra austriaca, l’amico-nemico Heinz-Christian Strache. Ma a Klagenfurt si attendono anche i leader della destra estrema di mezza Europa, dal francese Jean-Marie Le Pen al belga Filip de Winter. E si attendono i circoli estremisti e i veterani delle Ss naziste mentre i tabloid carinziani rilanciano le amicizie «storiche» con Alessandra Mussolini, Umberto Bossi e il figlio di Gheddafi. Ai funerali di Haider non mancheranno nemmeno gli «amici» del Friuli Venezia Giulia.
Renzo Tondo, liquidando come «sciocche» le polemiche delle ultime ore sulla sua presenza in veste istituzionale, ci sarà. Con il gonfalone della Regione: «Lo porterò con me perché è morto non solo il leader di un partito ma il governatore di una Regione confinante, un interlocutore con cui avevamo instaurato ottimi rapporti, anche in vista della creazione di un’Euroregione».
Il governatore del Friuli Venezia Giulia non sarà solo. Ai funerali ci saranno anche sindaci della Valcanale e della Carnia, consiglieri regionali, cittadini comuni. E ci sarà il pullman che il comune di Tarvisio - ma quello di Paularo sta facendo altrettanto - ha deciso per primo di organizzare: solo ieri, in poche ore, sono arrivate un centinaio di telefonate e di richieste in municipio. Dalla Valcanale, ma anche da Trieste, da Gorizia, da Monfalcone. Non se ne stupisce nemmeno un po’ Franco Baritussio, ex sindaco di Tarvisio, oggi vicecapogruppo regionale del Popolo della libertà: «L’immagine di un Haider antieuropeista è ben lontana dalla realtà.
Il governatore carinziano era contro gli eccessi della globalizzazione ma lavorava per un’Europa dei popoli e aveva una progettualità transfrontaliera molto forte. Lo dimostra l’impegno per l’Euroregione e lo attestano le dichiarazioni di politici del Nordest di ogni colore che hanno conosciuto e apprezzato Haider».
Basterà a spegnere le polemiche? Di sicuro, con nota ufficiale, il capogruppo regionale del Pd Gianfranco Moretton getta acqua sul fuoco: «Siamo tutti dispiaciuti della tragica morte perché, al di là delle idee che sicuramente ci differenziavano, Haider si è sempre dimostrato un interlocutore capace di dialogare con tutte le forze politiche del Friuli Venezia Giulia, a conferma che ciò che doveva prevalere era l’interesse comune ad avere buoni rapporti».
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