In 25 mangiano a scrocco nell’osteria di Vidoz
FARRA. “Il mio grosso, grasso, compleanno a scrocco”. Potrebbe diventare il sequel del famoso film del 2002 diretto da Joel Zwick il “ko tecnico” subito sabato pomeriggio da Paolo Vidoz nel suo locale di Farra.
L’ex pugile ha dato da mangiare a un gruppo di 25 persone che volevano festeggiare un compleanno nell’agriturismo da lui gestito sullo stradone della Mainizza, ma al momento di saldare il conto il festeggiato e gli invitati hanno preso alla lettera lo scherzoso slogan del locale: “Alla Madonna: se magna da dio e no se paga un’ostia”.
Suo malgrado, il ristoratore ex campione europeo dei pesi massimi è rimasto vittima di un raggiro all’italiana degno di una commedia di Totò. Dopo la prenotazione telefonica, Vidoz è stato invaso da uomini, donne e bambini che per ore hanno festeggiato in maniera per nulla sommessa grazie alle sue abbondanti portate di cibo e a fiumi di birra. Complici i petardi lanciati dai più piccini, l’allegra brigata sembrava uscita da un film di Emir Kusturica e dopo il taglio della maxi-torta la comitiva ha cominciato lentamente ad assottigliarsi fino a scomparire quasi del tutto.
Al momento del conto – qualche centinaio di euro - l’organizzatore della festa e una signora hanno cominciato a discutere in modo concitato prima tra loro, poi con lo stesso Vidoz. Per giustificare l’impossibilità di pagare il conto, la coppia avrebbe accampato scuse definite dallo stesso Vidoz «poco plausibili». Giurando sulla Madonna che sarebbero tornati il giorno successivo con il denaro per saldare il conto, i due avrebbero anche chiesto di poter portare via – sempre a credito - un fusto di birra, fusto che però saggiamente non è stato loro consegnato.
È quasi superfluo dire che domenica nessuno si è poi presentato all’agriturismo per pagare il debito. «Non li conoscevo, ma non sono i Soliti ignoti: so benissimo di chi si tratta», commenta l’ex pugile che, nonostante tutto, non ha comunque perso la sua proverbiale allegria e con le sue espressioni mezze dialettali aggiunge.
«Ormai la frittata xé fatta. Quando mi hanno chiamato per prenotare, non sapevo a cosa andavo incontro. Durante la festa mi è venuto qualche sospetto e alla fine ho avuto solo certezze: avevo intuito che non mi avrebbero pagato. Mi consola il fatto che a pranzo avevo altre prenotazioni e per fortuna sono venuti in un momento morto così non ho mandato via nessuno e non mi hanno fatto perdere gente».
Per dare l’idea dell’eccesso della festa, Vidoz ricorda le dimensioni della torta. «Era mega. Era tanto grande che non mi stava neppure in frigo e i miei frigoriferi sono grandi... L’hanno portata loro e questo significa che da qualche parte, a piangere con me, c’è anche un pasticcere».
Nella speranza che i responsabili tornino sul luogo del delitto per saldare il conto, per ora Vidoz non ha ancora sporto denuncia e con una delle sue fragorose risate annuncia: «Prima che altri prendano di nuovo alla lettera lo slogan del locale, forse gò de cambiarlo».
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