In 150 a Gorizia al Fai Marathon

Visite guidate a parchi e giardini pubblici e privati. Alla scoperta pure di storiche ville alcune delle quali sconosciute ai più
Bumbaca Gorizia 13.10.2013 Maratona FAI Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 13.10.2013 Maratona FAI Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Soddisfare la curiosità di scoprire quello c’è dietro a un muro o a un cancello vicino al quale si passa tutti i giorni, oppure guardare semplicemente con uno sguardo nuovo un luogo che già si conosce: sono questi gli obiettivi per cui è nata la Fai Marathon, la camminata non competitiva organizzata dal Fondo per l’ambiente italiano. Ieri la seconda edizione della manifestazione ha coinvolto 90 città italiane e tra cui anche Gorizia.

Nel capoluogo isontino la delegazione guidata da Franca Bardusco Giasone ha proposto insieme alla Deutsche Bank un percorso alla scoperta dei parchi e dei giardinii. Al via di piazza del Municipio si sono presentate 150 persone che, armate di fazzoletto e borsa arancioni “d’ordinanza”, hanno percorso gli 8 chilometri di camminata accompagnati da una decina di volontari. La più piccola iscritta è stata Giada Cassani di appena due mesi e mezzo.

Nelle sette stazioni individuate dal Fai, i “maratoneti” hanno trovato ad attenderli i “giovani ciceroni”, studenti istruiti ad hoc per raccontare la storia dei luoghi. A colpire sono state soprattutto le tappe meno conosciute come quella a villa de Baguer in piazza Medaglie d’oro, dove le origini spagnole della famiglia che ha fatto costruire l’edificio sono sottolineate dalle imposte di colore giallo e rosso delle finestre. O ancora il parco delle Orsoline (nel centro sorge uno dei due esemplari goriziani di quercia da sughero, ma nel quale si trova la splendida Villa Ceconi con il suo patio decorato in mosaico). Oppure Villa De Nordis-Hornik a Montesanto,dove, tra leggenda e realtà, si racconta che la contessa Lyduska sia riuscita a far modificare il tracciato del confine affinché la sua proprietà rimanesse in Italia. Interessanti sono state anche le soste nei più noti parchi del Comune, di Palazzo Attems-Petzenstein, di Villa Frommer e di Piuma. In particolare a Palazzo Attems-Petzenstein i visitatori hanno potuto scoprire le tante testimonianze di storia cittadina racchiuse nelle lapidi e sculture custodite nel giardino. Come hanno spiegato i ciceroni, tra le aiuole sono disseminati mascheroni - o “panduri” – con forme che ricordano dei soldati perché avevano la funzione simbolica di difendere la casa. Nel verde del parco si possono poi scoprire curiosi monumenti come una grande svastica in pietra o una lapide curva dedicata a Pocarini. La camminata - accompagnata anche dai volontari della Protezione civile - si è conclusa al Parco di Piuma.

Stefano Bizzi

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