Imu seconde case, Grado vota l’aumento

Via libera del Consiglio comunale al ritocco dello 0,5 per mille. Il sindaco Raugna: «Servono soldi per l’emergenza»
Turisti in attesa di imbarcarsi sul Delfino Verde
Turisti in attesa di imbarcarsi sul Delfino Verde

GRADO Approvato con i voti della maggioranza e del consigliere di opposizione Sebastiano Marchesan (astenuto Luciano Cicogna; contrari Dario Lauto, Claudio Kovatsch, Roberto Marin, Roberto Borsatti, Maurizio Delbello; assente Elisabetta Medeot) l’aumento dell’Imu dello 0,5 per mille a carico delle seconde case di Grado. Un lungo dibattito in Consiglio comunale con argomentazioni diverse.

L’importo incassato dal Comune sarà utilizzato per fronteggiare le maggiori spese sul personale derivate dalla possibilità di assunzione per 200 mila euro e per il nuovo contratto sulla gestione del calore con un project financing che, a fronte di tutta una serie di investimenti che troveranno la loro attuazione durante il periodo del contratto, prevede maggiori costi sulla parte corrente per 200 mila euro. Un aumento che il sindaco Raugna ha indicato come una necessità di bilancio in un momento come quello attuale di crisi legata all’epidemia di coronavirus. L’intervento del consigliere Claudio Kovatsch è stato incentrato principalmente sul fatto che in questa maniera si vanno a colpire i turisti. Quelli delle seconde case sono al momento, in realtà, gli unici turisti presenti nell’isola mentre per gli altri che frequentano le strutture ricettive, e che si spera tornino a Grado, viene applicata la tassa di soggiorno.

Particolarmente pungente è stato l’intervento del consigliere Roberto Marin che ha affermato quanto la scelta dell’amministrazione comunale non derivi dall’epidemia perché «la decisione era stata presa ancora prima dell’emergenza». Marin l’ha pertanto definita una «presa di posizione ideologica che va contro a chi ha i soldi» definendo «invidiosi e comunisti» i componenti dell’attuale maggioranza. Cosa che è ovviamente stata respinta dai diretti interessati.

Legato al tema delle seconde case è anche l’aspetto delle verifiche sulle residenze fittizie (circa 700) ovvero su quelle persone che hanno dichiarato la prima casa a Grado ma che in realtà qui non sono stati trovati per tre volte in occasione della consegna delle mascherine da parte dei volontari della Protezione civile. Considerato che in precedenza 200 ricorsi di proprietari di presunta prima casa fittizia erano stati accolti dalla Prefettura, il sindaco Dario Raugna ha deciso di segnalare questi casi anche all’Agenzia delle Entrate anche perché, come è stato sottolineato dal consigliere Kovatsch, queste persone evadono l’Irpef nella città dove effettivamente risiedono. Inoltre, ha detto Raugna, dichiarando l’alloggio come prima casa al momento della compravendita si risparmia sull’Iva. «Se riusciamo a stanare i furbetti - ha commentato Raugna - recupereremo risorse importanti per sostenere le persone: superata l’emergenza sanitaria arriverà, infatti, l’emergenza sociale». —

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