Imu e Tasi a Gorizia: 200 euro pro capite Trieste paga il doppio

Il sindaco Ettore Romoli: «Non solo abbiamo applicato basse aliquote, a livelli minimi anche le tariffe per i servizi»
Di Francesco Fain

È una conferma per Gorizia che viene commentata con orgoglio da Ettore Romoli, sindaco di Gorizia. A cosa ci riferiamo? Al fatto che i cittadini goriziani sono fra i meno tassati d'Italia.

La conferma arriva da un'indagine de "Il Sole24ore" riguardante il gettito derivante da Tasi e Imu dei capoluoghi italiani. Ebbene: Gorizia si è classificata all'82° posto su 108, collocandosi fra le città con il prelievo fiscale più basso, con 200 euro di versamento pro capite, praticamente la metà di Trieste, dove ogni cittadino ne paga 391,7, e ben al di sotto di Udine (365,6) e Pordenone (291,2). Senza parlare, poi, dei primi capoluoghi in classifica, Padova, Siena, Milano e Roma, dove il tributo supera i 500 euro.

Complessivamente, fra Imu e Tasi, il Comune di Gorizia, ha incassato 7,2 milioni di euro.

«Sapevamo già di essere fra i capoluoghi meno esosi in Italia e il meno "pressante" in assoluto in Friuli Venezia Giulia - commenta il sindaco Ettore Romoli, - e questa conferma non ci coglie di sorpresa».

Ma i commercianti, più volte, hanno lamentato di sentirsi invece vessati dalle tasse. «Sono sempre troppe per imprenditori che devono fronteggiare più di altre categorie il peso della crisi e della contrazione dei consumi», la frase sentita durante una veloce indagini.

Il Comune, comunque, continua nel suo commento improntato alla soddisfazione. «Questa notizia - aggiunge Romoli - andrebbe completata perchè Gorizia non solo ha applicato basse aliquote di Tasi e Imu ma, voglio ricordare, non ha attivato l'addizionale Irpef, tolta da questa amministrazione già da qualche anno e ha mantenuto a livelli minimi anche le tariffe per i servizi, alcune delle quali sono praticamente ferme da anni.

Ciò per dire che non si è tenuto basso qualche tributo recuperandolo poi con altre tasse bensì, come evidenzio sempre, è stata effettuata una politica complessiva di riduzione della pressione fiscale "risparmiando" su altri fronti, in particolare sui costi della struttura e tagliando le spese non indispensabili.

Peraltro, in tal senso è stato dato un esempio dall'amministrazione stessa con una sensibile riduzione dei costi di rappresentanza, la rinuncia ai telefonini e alla macchina blu, senza contare la riduzione del 5% dell'indennità mensile.

Chiaramente non si è inciso solamente su questo ma si è ragionato su ogni voce, come detto, lasciando intatte solo quelle sociali e, in parte, culturali. Se oggi i cittadini goriziani sono, in Italia, quelli che pagano meno tasse, è perchè c'è una strategia politica che va in questa direzione, convinti come siamo che l'Italia potrà riprendersi solamente se si sarà in grado di far diminuire le tasse, a partire dalle imprese e di ridurre il peso della burocrazia.

Purtroppo lo sforzo di istituzioni come il Comune di Gorizia sarà vano se altrove continueranno gli sprechi che, alla fine, ricadono sempre sulle tasche dei cittadini».

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