Imu e Tari scontate e fondi agevolati: la legge Bini punta su negozi e turismo

La bozza della SviluppoImpresa mira a rilanciare i centri storici ma non snobba l’industria con la riforma dell’accesso al credito
Turisti in centro a Trieste: proprio il turismo è uno dei settori più coinvolti nel disegno di legge
Turisti in centro a Trieste: proprio il turismo è uno dei settori più coinvolti nel disegno di legge

TRIESTE. Finanziamenti a fondo perduto fino a 20 mila euro per chi restaura un appartamento da affittare a turisti. Rilancio dei centri storici con sgravi fiscali per le attività commerciali. Nuovo assetto del sistema di accesso al credito per le imprese. Canali di finanziamento per condurre il sistema manifatturiero regionale ad affrontare le sfide della digitalizzazione, dell’economia circolare e dell’internazionalizzazione, anche attraverso un sostegno economico alle aziende che assumono giovani formatisi all’estero.

La giunta Fedriga inaugura il 2020 con la legge SviluppoImpresa, rimasta indietro per dare spazio alle riforme della sanità e degli enti locali, ma ora pronta a cominciare il suo percorso verso l’approvazione. . Il testo messo a punto dall’assessore alle Attività produttive Sergio Bini si propone di lavorare in continuità con il RilanciaImpresa varato nel 2015 dal centrosinistra, ma stavolta alla manifattura si affiancano turismo e commercio. Gli assi di sviluppo verranno finanziati nei prossimi mesi con risorse regionali e dal 2021 con i fondi comunitari del Por Fesr.

L’aiuto al turismo

La misura più popolare del testo è quella destinata ai proprietari che vogliano sistemare un immobile per destinarlo a uso turistico. Il ddl prevede un aiuto a fondo perduto fino a 20 mila euro per il restauro e l’acquisto di arredamento, cumulabile con le detrazioni statali: un impegno finanziario che il testo stima in 10 milioni all’anno. Il vincolo è che la casa sia affidata per almeno otto anni a un’agenzia che si occupi dell’affitto turistico. La legge punta a creare reti di agenzie che abbiano maggior peso sul mercato e non esclude la possibilità di sgravi Imu e Tari, con i Comuni che verrebbero indennizzati dalla Regione per la diminuzione degli introiti.

La legge crea poi un nuovo cluster del turismo e rivede la disciplina degli alberghi diffusi presenti in montagna: la promozione sarà affidata unitariamente a Promoturismo e la formazione del personale sarà obbligatoria per migliorare la qualità dell’accoglienza, che potrà essere arricchita dai proprietari con nuovi immobili da assoggettare al regime degli alberghi diffusi.

il Rilancio centri urbani

Sconti sulle tasse locali sono previsti anche nel tentativo di riqualificare i centri storici attraverso il commercio. Bini pensa a riduzioni fiscali e linee di finanziamento per aiutare i negozi nel processo di digitalizzazione e per sostenere nuove aperture. Nuovi “distretti del commercio” verranno invece creati per mettere allo stesso tavolo negozianti e amministratori allo scopo di ragionare sulla rigenerazione degli spazi urbani attraverso pedonalizzazioni, mobilità sostenibile e rete a banda larga.

la task force anticrisi

Più volte oggetto di polemiche di sindacati e opposizioni sul suo impegno davanti alle molte crisi industriali in atto, Bini decide di respingere gli attacchi creando un tavolo permanente dedicato alle emergenze dell’economia regionale. Vi siederanno organizzazioni di categoria e istituzioni, che monitoreranno le situazioni attraverso un confronto costante che possa anticipare i momenti difficili.

L’accesso al credito

L’assessore non manca di dedicarsi ai fondi per il finanziamento delle imprese. La prima novità è la creazione del Fondo per il salvataggio e la ristrutturazione, finalizzato a garantire liquidità alle aziende che potrebbero rilanciarsi grazie a un prestito ponte. Il ddl introduce inoltre forme di sostegno a fondo perduto per le imprese che accedono alle diverse linee di finanziamento: risorse aggiuntive offerte senza necessità di restituirle per produrre un sostanziale azzeramento dei costi che le imprese sostengono per gli interessi sul prestito.

Più generalmente, gli aiuti saranno offerti per incentivare una serie di linee strategiche: innovazione tecnologica, digitalizzazione, sostenibilità produttiva, startup, imprese giovanili, spazi di coworking, microcredito, nuovi modelli di welfare aziendale. Di particolare rilievo lo spazio dato all’internazionalizzazione, con aiuti non solo per le aziende che si affacciano all’estero ma anche per quelle che assumono giovani formatisi fuori dall’Italia.

Una nuova Friulia?

Potrebbe essere Friulia a svolgere una nuova funzione pensata dalla legge, che indica tra gli obiettivi la riforma del sistema degli enti partecipati regionali nel settore finanziario. L’intenzione è dotarsi di un soggetto in house pubblico, che gestisca prestiti, garanzie e investimenti in equity: un modo per riprendersi il governo pubblico dell’economia e accedere più facilmente ai finanziamenti di Cassa depositi e prestiti o Bei, soprattutto dopo che Mediocredito non svolge più i precedenti e comunque limitati ruoli di intermediazione, visto il suo passaggio al settore privato. 

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