Imu e Irpef regionale Per i goriziani stangata da 335 euro

Stima della Uil sugli effetti delle novità del governo Monti La città sarebbe la settima meno penalizzata in Italia

di Francesco Fain

Una stangata da 335 euro. Tanto peseranno sul goriziano medio l’Imu (la vecchia Ici) sulla prima casa e l’Irpef regionale.

La simulazione, o stima che dir si voglia, è stata effettuata dalla Uil che ha fatto di più: ha messo in fila tutti i capoluoghi di provincia italiani. E Gorizia risulta essere al settimo posto assoluto in Italia fra le città meno tartassate: soltanto i cittadini di Cagliari (288 euro complessivi), Potenza (290), Oristano (297), Matera (307), Perugia (312) e Ascoli (325) dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) pagare meno. Ma è una magra consolazione perché non viene presa in considerazione l’aliquota sulla seconde case che, a bocce ferme e senza modifiche alla manovra, potrebbe subire aumenti anche consistenti, considerati i numeri in ballo.

La stima Uil

Ma entriamo nello specifico della ricerca della Uil. Il sindacato ha calcolato un esborso di 60 euro per l’Imu sulla prima casa e di 275 di Irpef regionale: la somma fa, appunto, 335 euro. Chiaramente, si tratta di una media e va aggiunto anche che il calcolo prende in considerazione la manovra “pura”, senza le eventuali (e auspicabili per più di qualcuno) modifiche. In Italia, un cittadino con reddito imponibile medio si troverà a pagare, invece, 133 euro di tassa sulla propria abitazione. Il dato è stato elaborato dal Servizio politiche territoriali della Uil che ha preso a riferimento il caso campione di un contribuente con abitazione di proprietà di circa 80 metri quadri, accatastata in A/2 e A/3 in zona semiperiferica con 5 vani. «L’importo medio su base nazionale della nuova imposta è soggetto però ad una certa variabilità territoriale. Lo studio Uil analizza gli esempi più significativi di questa oscillazione talvolta piuttosto marcata», si legge nella ricerca. «È un film già visto, nonostante la tesi che sosteneva che questa manovra dovesse contenere elementi di equità. Per il momento - attacca il sindacato -. A fare sacrifici sono sempre coloro che pagano le tasse e le imposte fino all’ultimo euro: i lavoratori dipendenti e pensionati. Per questo sollecitiamo il Governo ad aprire il secondo tempo della partita con al centro la riforma complessiva del fisco con un unico obiettivo: ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti e pensionati».

L’incognita Imu

Com’è noto, il Comune di Gorizia rischia di trovarsi con 7 milioni in meno: 3 milioni per la mancata compensazione dell’Ici prima casa più 4 che dovranno essere corrisposti dal Comune allo Stato. Che fare? È stato calcolato, ad esempio, che non basterebbe nemmeno ripristinare la situazione precedente, ovvero l’Ici sulla prima casa al 5,5 per mille e al 7 per gli altri immobili. Il Comune andrebbe sotto di 300mila euro. Una soluzione potrebbe essere quella di applicare l’Imu sulla prima casa al 4 per mille, fissando nel contempo l’aliquota sulle altre proprietà (esclusa l’abitazione principale) all’8,9 per mille. In tal caso, il bilancio sarebbe in assoluta parità. Il Comune incasserebbe 11,2 milioni: 4 li “girerebbe” allo Stato, i restanti 7,2 coprirebbero i 3 milioni della vecchia Ici sulla prima casa che il Governo non compensa più e i restanti 4,2 che l’ente ha sempre continuato ad incassare grazie all’imposta comunale sulle seconde case.

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