Imprenditore italiano pronto ad acquisire la “linea due” di Burgo
TRIESTE. C’è un’opportunità che ha scaldato il cuore dei rappresentanti istituzionali e sindacali durante la riunione al Mise di ieri mattina: un imprenditore italiano è interessato a rilevare la “linea 2” della cartiera Burgo a San Giovanni di Duino.
La dirigenza del gruppo sta approfondendo questa possibilità, che in pratica configura la cessione di un ramo d’azienda all’interno dello stabilimento situato al confine tra le province di Trieste e di Gorizia. Se la trattativa con il “cavaliere bianco” dovesse andare a buon fine, nel perimetro della Cartiera verrebbero così a convivere due imprenditori distinti con due tipologie produttive distinte. In questo caso sarebbe l’imprenditore italiano ancora sconosciuto a impostare la riconversione della “linea 2”, che non sfornerebbe più il sempre meno richiesto “patinatino” da editoria bensì il più remunerativo “cartoncino” destinato al packaging. Dal canto suo Burgo continuerebbe la produzione di “patinatino” utilizzando la “linea 2”, ovvero l’impianto superstite ancora attivo. L’operazione consentirebbe di recuperare un’ottantina di posti di lavoro rispetto agli attuali 125 esuberi sull’organico di 340 addetti.
La novità sull’incerto fronte Burgo è stata annunciata dall’amministratore delegato del gruppo Burgo, Ignazio Capuano, che ha preso il posto di Paolo Mattei nel maggio dello scorso anno. Il manager ha fatto il punto in occasione di un tavolo al ministero dello Sviluppo Economico, coordinato dalla dirigente Manuela Gatta, alla presenza dell’assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti. Ad ascoltare Capuano le delegazioni sindacali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom, guidate rispettivamente dai segretari nazionali Carega, Gallo, Di Francesco. Nella capitale sono scesi i territoriali Albanesi (Cisl), Goat (Cgil), Mian (Uil) e le “rsu” dello stabilimento. Come si evince dal succinto verbale della riunione, erano stati proprio i sindacalisti a sollecitare le risposte dell’ad della Burgo sulle prospettive della cartiera triestina a sei mesi dall’ultimo incontro nel quartier generale del gruppo ad Altavilla Vicentina. E Capuano ha replicato ricordando i contatti intercorsi con alcune aziende straniere per tessere un’alleanza operativa con la quale affrontare la riconversione produttiva. Contatti che non sono approdati a risultati concreti a causa di problemi che attenevano alla “governance” dell’intesa e alla mancanza di un inceneritore nella vicinanza della cartiera.
A risollevare un po’ gli umori ecco apparire l’imprenditore tricolore, di cui ministero, Regione, sindacati sono curiosi di sapere qualcosa di più preciso. A tale riguardo Capuano ha dato appuntamento alle ore 13 di lunedì 8 maggio, appuntamento abbastanza ravvicinato (un mese e mezzo) tanto che i sindacalisti ne hanno tratto buon auspicio. Sindacalisti che miscelano speranza e preoccupazione: perchè il tempo stringe e il secondo contratto di solidarietà scade il 31 gennaio 2018. Il quadro disegnato da Capuano è molto diverso da quello che venne prospettato dal predecessore Mattei nell’aprile dello scorso anno, quando in ballo nell’investimento di riconversione c’era direttamente il gruppo Burgo. Comunque la Regione Fvg, che ha già versato 400 mila euro per rimpolpare la solidarietà, non si tira indietro: Loredana Panariti ha garantito l’interessamento in termini di incentivi mirati e di sostegno alle politiche del lavoro.
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