Impiegati pubblici, 65 euro in più per comunali e regionali
UDINE. Non chiudono. Ma a quanto pare stanno per farlo. Su comparto e dirigenti. La Regione mette a disposizione per il rinnovo del contratto del pubblico impiego del Fvg quasi 15 milioni di euro e altri 925mila per l'area dirigenziale. Soldi che, per i non dirigenti, serviranno alla conferma della vacanza contrattuale, circa 15 euro lordi al mese conseguenti al perdurante blocco degli aumenti dal 2010, e a un incremento medio mensile per il triennio 2016-18, di circa 50 euro. Sempre lordi e al mese per ciascuno dei 14mila lavoratori di Regione ed enti locali. Si arriva dunque a quota 65 euro medi.
A fine vertice, a Udine, si sottoscrive un protocollo che contiene anche il ricalcolo della massa salariale con il computo dei part time riconvertiti a tempo pieno. A mancare, dopo una trattativa durata dalle 10 del mattina sin quasi all'ora del tè, sono le cifre nel dettaglio. Ed è di questo che si parlerà il 22 giugno, data di riconvocazione da parte della delegazione trattante presieduta da Luca Tamassia. Ma già ieri le categorie si sono viste consegnare i macronumeri. Per il rinnovo biennale la Regione ha a disposizione 14,744 milioni, cifra che consente innanzitutto di salvare la vacanza contrattuale, uno dei nodi che aveva portato allo sciopero del 25 maggio. Negli incontri precedenti infatti la parte pubblica aveva proposto di riassorbire quell'istituto all'interno del nuovo contratto (0,4% all'anno fino ad arrivare a un incremento complessivo dell'1,2%). L'intesa raggiunta svincola invece i 15 euro riconosciuti al lavoratore nel periodo del blocco, cosicché a quello 0,4% si aggiungono aumenti, sulla base dell'Ipca, indice dei prezzi al consumo, pari al 2,7% nel triennio. Un totale del 3,1% che a oggi non è possibile quantificare precisamente, ma che si dovrebbe aggirare mediamente sui 65 euro lordi (15 di vacanza contrattuale, 50 di ritocco dello stipendio tabellare).
«Fermo restando che avremmo preferito vedere le tabelle, e che si dovrà approfondire se i 14,7 milioni copriranno l'intera platea, la prima metà della trattativa mi pare bene avviata - commenta Mafalda Ferletti della Cgil funzione pubblica -. Sarà anche importante che, una volta identificato con esattezza l'ammontare delle risorse disponibili, tutti i soldi siano utilizzati e non si proceda come in passato coi residui». Soddisfazione anche da Massimo Bevilacqua della Cisl e Maurizio Burlo della Uil. «Un passo avanti concreto», dice il primo. «Attendiamo certezze sugli aumenti categoria per categoria ma, dopo lo sciopero, le cose si sono mosse decisamente», aggiunge il secondo. Bene, aggiunge Matteo Cernigoi dall’Ugl paventando però che «l’entusiasmo della presidente Serracchiani sia frutto del periodo pre-elettorale». Per la sottoscrizione formale dell'intesa andrà deliberata la copertura finanziaria dal Consiglio regionale in occasione dell'assestamento di bilancio di luglio.
Ma l'assessore Paolo Panontin (che fa sapere di una Regione attenta a quanto hanno fatto in materia le altre "speciali") trasmette ottimismo: «Si è raggiunto un accordo di massima che potrà tradursi presto nella sottoscrizione vera e propria del contratto, immediatamente dopo la manovra estiva. E si è aperta una nuova fase nei rapporti con rappresentanze sindacali e dipendenti del comparto unico». In serata si è pure raggiunto un secondo possibile accordo, quello sui dirigenti, circa 150 lavoratori tra Regione ed enti locali che si spartiranno, sempre con incrementi medi del 3,1%, oltre 925mila euro.
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