Impianti sportivi, emergenza da 34,5 milioni nell’Isontino

A tanto ammonta la cifra necessaria per la messa in sicurezza di tutte le 328 strutture disseminate in provincia di Gorizia. Lente d’ingrandimento su campi da calcio, palestre, impianti di atletica
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia Il Baiamonti © Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia Il Baiamonti © Foto di Pierluigi Bumbaca

L’abbiamo scritto in tempi non sospetti. Per sistemare tutti e 130 gli Istituti dell’Isontino occorrerebbero qualcosa come 84 milioni 11.580 euro, una cifra mostruosa. Ma non sono solamente le scuole a cadere a pezzi. Anche gli impianti sportivi disseminati in provincia di Gorizia avrebbero bisogno di una massiccia cura ricostituente perché il tempo passa e le normative si sicurezza diventano più stringenti.

La radiografia

degli impianti sportivi

Sono 44 (il 16% del totale) gli impianti sportivi isontini che necessitano di consistenti interventi di ristrutturazione e di recupero perché completamente fuori norma, perché di valenza territoriale o perché molto utilizzati. Rientrano nella cosiddetta “priorità 1”, quella alta. Di questi, sei necessitano di un grande intervento (oltre 800mila euro di investimento), 27 di uno medio (fra i 200mila e gli 800mila euro) e 11 di lavori sotto i 200mila euro. Sono questi i risultati dell’approfondimento di Provincia e Coni che hanno effettuato, a suo tempo, una “radiografia” completa dello stato in cui versa l’impiantistica sportiva. Qualcosa è stato fatto (sarebbe ingeneroso dire il contrario) ma molto resta ancora da fare. Si sa, in tempi di Patto di stabilità e ristrettezze economiche, anche le manutenzioni più banali diventano (quasi) impossibili.

Ecco il dettaglio. In provincia di Gorizia ci sono 328 impianti sportivi, di cui 52 che si suddividono in complessi sportivi propriamente detti, scolastici e ricreativi. Vengono praticati arti marziali, atletica, baseball e softball, bocce, calcio, calcetto, ginnastica artistica, golf, hockey su prato, hochey a rotelle, nuoto, pallacanestro, pallavolo, pallamano, pattinaggio artistico e veloce, pugilato, scherma, tennis, tennistavolo, tiro con l’arco. Altre discipline (ciclismo, pesca sportiva, sport invernali, equitazione, sport del mare, motorismo) sono sprovviste di impianti specifici. Ma per sistemare le strutture esistenti e renderle adeguate servirebbero 34 milioni 554.500 euro. Nella “priorità 1” ci sono, fra gli altri, il campo sportivo di Lucinico, il Baiamonti, il campo di atletica leggera Fabretto, lo stadio della Campagnuzza (i cui lavori partiranno a breve, ne parliamo a fianco), l’area polisportiva di Cormòns, il PalaZimolo di Gradisca d’Isonzo, almeno sei strutture a Monfalcone.

La situazione

nei paesi

Paradossalmente è proprio la ricca dotazione d’impianti, in alcuni casi sottoutilizzati, a far sì che non si ravvisi la necessità di realizzare nuovi impianti sul territorio mentre sono molti quelli che devono essere messi a norma o ristrutturati. Gran parte dell’impiantistica isontina, analogamente a quella regionale, ha una destinazione agonistica di livello dilettantistico e solamente 50 impianti hanno una capienza dichiarata superiore ai 200 spettatori mentre una sola struttura, il PalaBigot di Gorizia, supera i quattromila spettatori rientrando così nelle restrittive norme di sicurezza previste dal decreto ministeriale 06/05/2005. Fatta eccezione per il Comune di Dolegna del Collio, dove non sono presenti impianti sportivi nè scolastici, e per il Comune di San Floriano del Collio, dove è presente unicamente una piastra polivalente esterna a servizio della scuola elementare, tutti i Comuni della provincia hanno una buona dotazione impiantistica che in alcuni casi possiamo definire più che discreta.

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