Impennata di prenotazioni: oltre 20 mila richieste per i vaccini agli over 70

Massiccia adesione nel primo giorno utile per i cittadini fino ai 74 anni. Le date sono giù piene fino a maggio: per molti l’appuntamento sarà solo il mese prossimo. Pesa la scarsità di dosi  
Triestini davanti alla farmacia dove si possono prenotare i vaccini. Foto Massimo Silvano
Triestini davanti alla farmacia dove si possono prenotare i vaccini. Foto Massimo Silvano

TRIESTE Subito una valanga di prenotazioni nel primo giorno di apertura per la fascia 70-74 anni. Alle 18 erano già più di 20 mila, in tutto il Friuli Venezia Giulia, le persone che avevano fissato l’appuntamento per ricevere il vaccino AstraZeneca.


Facendo un raffronto col primo giorno di prenotazioni per ultraottantenni e fascia tra i 75 e i 79 anni si è trattato dell’avvio più promettente. «Alle 18.15 le prenotazioni per la fascia 70-74 erano 20.351 (6.713 nel territorio dell’Asugi) – ha comunicato il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi – a cui si aggiungono le adesioni della fascia 79-75 anni, 1.538, e dei soggetti vulnerabili, 2.005, per un totale di 23.894 prenotazioni in un giorno: 19.769 in farmacia, 2.314 al call center, 1.749 agli sportelli».


Per molti degli over 70 che hanno prenotato ieri, la somministrazione della dose è stata fissata per maggio inoltrato e bisognerà attendere quindi quasi un mese e mezzo. Pesa, inevitabilmente, la questione della disponibilità delle dosi. La buona notizia è che ieri sono state consegnate al Friuli Venezia Giulia 24 mila dosi AstraZeneca che si aggiungono alle poco più di ventimila rimaste. Nei prossimi giorni è atteso anche l’arrivo di una fornitura Pfizer. L’incognita, per il mantenimento di un ritmo adeguato delle somministrazioni alle fasce 70-74 e 75-79, è costituita in questa fase dalle forniture del siero anglo-svedese per il quale è prevista una riduzione, a livello nazionale, rispetto ai numeri iniziali. Non si temono, invece, riduzioni per le forniture Pfizer. Intanto, secondo i dati di fondazione Gimbe e Ministero, il Fvg è al terzo posto in Italia, a pari merito col Molise, per percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale: 6.5 %. Al primo posto la Provincia di Bolzano, al secondo il Piemonte.



Riccardi ha sottolineato che l’auspicio è far partire a inizio maggio il servizio di vaccinazione nelle farmacie: «Per raggiungere le 10 mila somministrazioni quotidiane è necessario mettere in campo tutte le forze a disposizione in questo senso e le farmacie sono una priorità». Ieri il vicegovernatore ha avuto un incontro con i quattro presidenti degli ordini dei farmacisti e i rappresentati di categoria per l’accordo decentrato regionale che seguirà quello sottoscritto a livello nazionale. «I farmacisti sono un asset importante per capillarità sul territorio e conoscenza del contesto sociale – ha rimarcato Riccardi –. Sono anche figure con le quali gli utenti hanno un rapporto di fiducia. Il loro apporto si rivelerà particolarmente utile nei piccoli centri. Dovranno seguire un corso formativo online e per poter essere considerate siti vaccinali le farmacie garantiranno il rispetto delle indicazioni contenute nell’accordo nazionale». «Ancora non possiamo prevedere quanti colleghi aderiranno – ha precisato Marcello Milani, segretario regionale di Federfarma –, ma fossero anche solo un centinaio, con una media di venti somministrazioni al giorno, il nostro contributo sarebbe di duemila vaccinazioni quotidiane, numero rilevante ai fini del raggiungimento della quota di 10 mila». L’aspetto economico sarà oggetto di ulteriori confronti in vista della sottoscrizione dell’accordo: base di partenza i 6 euro a iniezione indicati a livello nazionale, più una quota integrativa per i materiali da definire.



Si pensa al coinvolgimento di cliniche e laboratori privati per la vaccinazione, oltre a dentisti e pediatri: «Stiamo valutando la possibilità – ha confermato Riccardi – di far effettuare le vaccinazioni anche al sistema dei privati convenzionati, ai pediatri di libera scelta e agli odontoiatri». Con i referenti per cliniche e laboratori privati il confronto è già stato avviato. A breve toccherà anche a pediatri e dentisti. —


 

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