Impennata delle dichiarazioni Isee: +20%
TRIESTE. In Friuli Venezia Giulia aumentano le dichiarazioni Isee, le pratiche necessarie ad accedere a una ventina di misure del welfare regionale: dall'edilizia popolare all’abbattimento rette asili nido, dal contributo badanti al bonus affitti, fino al più recente reddito integrato che interviene nella fascia della povertà.
Nei primi nove mesi del 2015 si sono contate 96mila Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica), il 20% in più dell’anno precedente, l’incremento più elevato tra le regioni italiane (a crescere con il Fvg, in realtà, è solo il Trentino Alto Adige; a livello nazionale, 3,5 milioni di Dsu, la flessione è del 25%).
Stando a quanto reso noto dal ministero del Lavoro, il Fvg è l’unica regione del Nord nelle prime posizioni: le 96mila pratiche Isee coprono il 21,5% della popolazione residente, percentuale inferiore solo al Centro-Sud: Sardegna (27,2%), Basilicata (24%), Calabria (23,8%), Campania (22,5%) e Sicilia (22,3%). All’ultimo posto della classifica (la media italiana è del 16,7%) si colloca il Trentino Alto Adige (6,3%), territorio che si è però dotato, prima della riforma Isee scattata l’anno scorso, di strumenti propri per la selezione dei beneficiari.
L’analisi dei numeri non può però essere semplificata, avverte Maria Sandra Telesca (i cui uffici sono impegnati a raccogliere i dati degli esclusi dai provvedimenti sociali a causa delle maglie più strette del “nuovo” Isee, se ne saprà qualcosa entro qualche settimana). Perché, se da un lato si può ritenere che l’alta percentuale di Dsu in regione sia conseguenza della crisi, l’assessore a Salute e Protezione sociale non dimentica di rilevare che, ad alzare la statistica, è anche un’offerta di welfare «superiore alla quasi totalità delle regioni».
Tanto più che nel corso del 2015 si sono aggiunte altre due voci: a maggio la possibilità di esenzione dal “superticket” sanitario da 10 euro per chi sta sotto i 15mila euro e a ottobre (e dunque inciderà sui dati dell’ultimo trimestre) l’assegno di integrazione del reddito per chi non raggiunge i 6mila euro annui.
Di qui la sintesi di Telesca: «Le 96mila Dsu da gennaio a settembre e il conseguente aumento del 20% dall’anno precedente mi sembrano un trend fisiologico». Il report evidenzia inoltre la posizione da primato del Fvg sull’importo medio di Isee delle Dsu. I quasi 14mila euro rappresentano la cifra più alta assieme a quella della Toscana, mentre il minimo (7mila euro) lo fa segnare la Sicilia.
Significative anche le differenze nelle quote di Isee nulli, da meno del 10% in Fvg, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Marche a valori superiori al 15% in Campania e Sicilia. Differenze che riguardano anche il patrimonio mobiliare, che risulta nullo nel 6% delle Dsu Fvg e invece quasi un quarto del totale nelle dichiarazioni in Calabria e Sicilia e prossimo al 30% in Campania. Pochi Isee nulli, pochi poveri? Conseguenza logica, ma non è detto che le risorse siano comunque sufficienti.
Il 4,8% di indicatori a quota “zero” registrato nei primi nove mesi del 2015 significa che ci sarebbero circa 4.600 nuclei familiari in Fvg a poter beneficiare degli importi più alti del reddito integrato (dai 4.800 euro all’anno delle famiglie senza figli a carico ai 6.600 di chi ha due o più figli). In sostanza, se tutti i nuclei con Isee nullo facessero domanda per il sostegno ci vorrebbero, a essere prudenti, circa 23 milioni, una cifra superiore ai 21,5 milioni stanziati in Finanziaria dal Consiglio regionale.
Senza contare che il massimo lo prendono anche gli utenti con Isee fino a 1.000 euro e che si devono conteggiare pure le erogazioni, seppure inferiori, per chi ha Isee da 1.001 a 6.000 euro. Se nei soli primi due mesi dall’avvio del provvedimento si sono contate quasi 9mila domande, la Regione sarà costretta a incrementare la previsione di spesa nel prossimo assestamento di bilancio? «Al momento non pare necessario – dice Telesca –, ma siamo pronti ai correttivi». Senza dimenticare che in primavera entrerà in vigore pure il reddito integrato nazionale: «Vedremo come si integrerà con il nostro».
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