Immatricolazioni di auto: a maggio crollo del 44,5% in Fvg

A Pordenone la variazione più negativa (-49,04%) ma Trieste resiste (-38%) Plinio Vanini (Autotorino): «Se non interviene il governo occupazione a rischio» 

TRIESTE Le conseguenze dovute all’emergenza Covid si sono fatte sentire pesantemente sulle vendite di auto anche a maggio. Dopo il -97,5% di aprile, anche nel mese successivo il settore automotive ha registrato un ulteriore calo importante di immatricolazioni, sia a livello nazionale che locale. Federauto ha reso note le cifre riguardanti le vendite del settore automobilistico che confermano la tendenza negativa, seppur in ripresa rispetto al mese di aprile, con una caduta degli ordini che si aggira tra il 40% e il 50%. Se in tutta Italia il calo delle vendite delle quattro ruote è stato pari al 49,6%, in Friuli-Venezia Giulia il settore ha perso "solo" il 44,5% delle immatricolazioni rispetto allo stesso mese del 2019.

L'epidemia ha demolito il mercato dell’auto giù dell’86% in Fvg

A livello provinciale i numeri manifestano tutta la difficoltà del settore. Sempre secondo i dati di Federauto, a maggio nella provincia di Pordenone sono state immatricolate il 49,04% in meno di autovetture rispetto allo stesso mese del 2019: in numeri assoluti, a maggio di quest’anno nella destra al Tagliamento sono state targate 424 autovetture contro le 832 del 2019. Anche in provincia di Gorizia e Udine il trend del mese scorso è stato negativo con perdite rispettivamente del -45,3% e -43, 9%. A Gorizia sono state immatricolate 163 vetture rispetto alle 298 del 2019; a Udine, invece, 850 rispetto alle 1.516 dell’anno precedente.

Infine c’è il caso particolare di Trieste, unica fra le province della Regione ad aver subito un calo delle immatricolazioni inferiore al 40% (-38,62% per la precisione): a maggio di quest’anno nella nostra provincia sono state immatricolate 329 autovetture contro le 536 del 2019. In totale a maggio sono state solamente 1.766 le vetture immatricolate in Regione rispetto alle 3.182 del 2019, un dato che non fa che rafforzare la variazione del cumulato gennaio-maggio che segna, rispetto all’anno scorso, un calo del 51,81%, con 7.416 vetture vendute nel 2020 rispetto alle 15.392 dell’anno scorso. «Siamo consapevoli che il percorso verso il ripristino del mercato Auto, già in sofferenza a inizio anno, sarà lungo, lento e faticoso - commenta preoccupato Plinio Vanini, Presidente del Gruppo Autotorino -, per di più con il peso di 2 mesi a vendite azzerate. Considerate queste premesse non possiamo pensare di farcela con le sole nostre forze, se non ad un prezzo altissimo. Senza opportuni provvedimenti del Governo - prosegue - c’è il rischio di uno stallo ancor più accentuato che, secondo le stime di Federauto, potrebbe portare ad una chiusura del mercato automotive dell’anno in corso con 800 mila unità in meno rispetto all’anno precedente e una perdita occupazionale di 40.000 dipendenti nelle concessionarie». La tendenza per giugno vede - fortunatamente - dei segnali di ripresa benché il trend rimanga negativo, con un -9,06% di immatricolazioni nei primi 15 giorni del mese rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le concessionarie, però, hanno visto un progressivo ritorno della clientela nei propri saloni: un segnale incoraggiante, che dimostra come nella clientela stia progressivamente riaffiorando una generale propensione al consumo. —


 

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