“Immaginario” in Pescheria: arrivati i soldi da Roma
In un colpo solo due finanziamenti, quasi 1 milione di euro, la promozione a terzo (di fatto) Science Center d’Italia e la soluzione molto più vicina, comunque apprezzata dal ministero dell’Università e della ricerca, per dare concretezza al progetto del Comune: portare l’Immaginario scientifico da Grignano al Salone degli incanti come nucleo fondamentale di un polo scientifico nel cuore della città.
È successo tutto in questi giorni. Il neoministro Maria Chiara Carrozza ha firmato il decreto sui finanziamenti triennali ai centri di divulgazione scientifica, il cui blocco aveva determinato dapprima la cassa integrazione per i dipendenti dell’attivissimo Lis con sede a Grignano, e per conseguenza una tale ristrutturazione interna che alla fine alcuni sono stati licenziati. L’altro giorno il Miur ha riconosciuto come congrua una spesa per costi di funzionamento pari a 687.500 euro, e stabilito di contribuire, dopo valutazione tecnica, per la cifra di 550 mila, «con un aumento di 200 mila euro rispetto al triennio precedente - è il commento soddisfatto del direttore Fabio Carniello -, anche se allora avevamo solo due sedi attive e adesso siamo arrivati cinque in tutta la regione, e il nostro bilancio annuale è in realtà di 1,3 milioni». Ma questa “fabbrica di idee” che traduce la scienza in gioco e avventura è un’impresa ad alto tenore di funzionamento, perché sforna e vende progetti e servizi per mezza Italia e si finanzia così.
In più il direttore aveva prontamente inviato a Roma anche il progetto (dopo l’approvazione con delibera di Giunta a maggio 2012 e di Consiglio comunale poi a settembre) per il trasferimento al Salone degli incanti della giocosa casa della scienza che insegna ai bambini facendoli sognare con l’imprevedibile mistero della realtà. Trasloco e allestimento del costo previsto in circa 1,4 milioni di euro, finanziabile dal Miur in regime di accordo di programma, cioé in concorso di spese fra più enti. L’Immaginario, forte del consenso ufficiale del Comune, ha ottenuto 400 mila euro. Ne aveva chiesti però 800 mila. La comunicazione da Roma è di questi giorni, su 74 richieste solo 20 sono state accolte e il Lis è il terzo in lista tra quelle finanziabili, dopo i 700 mila euro dati a un consorzio di 12 università e i 500 mila assegnati a una unione di 10 musei italiani, ma Carniello già avverte: «La palla passa adesso al Comune, se non sarà in grado di allestire un procedimento veloce, io mi vedrò costretto a restituire la cifra. Se non spesa, va messa “in economia”, e un domani non mi verrà dato più niente, e inoltre faccio un danno ad altri come me che hanno bisogno di finanziamenti, mentre risulto inaffidabile personalmente perché non metto a frutto quanto ho ricevuto. Non vorrei essere il primo a causare danni ad altri proprio mentre critico chi si comporta così. Perché in questa situazione, in cui non ci sono mai denari, diventa colpevole mettere in campo lentezze, ritardi, politiche amministrative eterne. Noi ce l’abbiamo fatta, speriamo ce la faccia anche il Comune, e però io devo capirlo subito: o mi dicono sì, o mi dicono no».
Quanto al finanziamento triennale, Carniello ben lo soppesa: «Riceviamo comunque l’80% dei costi stimati di finanziamento, il 40% del nostro bilancio complessivo, e siamo valutati al quarto posto in Italia, di fatto al terzo perché il centro di Napoli è andato bruciato, in effetti però al secondo perché i tre che ci precedono hanno tutti alla pari una somma di poco superiore ai 2 milioni. Ma uno - ragiona Carniello orgoglioso - è il Museo Galilei, più museo che attività, e il secondo è il Museo della scienza Leonardo da Vinci di Milano, il più importante d’Italia, e con cui collaboriamo attivamente». Infine Carniello promuove il Lis (50 mila visitatori all’anno a Grignano) addirittura al primo posto in Italia: «Siamo gli unici ad avere tante sedi in giro per la regione, con tante attività diverse, siamo come la biblioteca di paese, che non si concentra nella grande città ma raggiunge i cittadini lì dove sono, siamo un ente di cultura privato con finalità pubbliche». Dopo tanto patire (perché la storia di questi passati mesi non è tutta qui) il successo merita un momento di concreta felicità.
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