Imbrattate di notte le vie Roma e San Nicolò

Trieste è ostaggio dei writers. Nella notte di sabato scorso l'ultimo raid che ha imbrattato il centro cittadino, colpendo in maniera più vistosa le vie San Nicolò e Roma. Scarabocchi, nessuna "opera d'arte" e nemmeno scritte inneggianti a fazioni politiche. Inutili brutture che nel caso imbrattino un edificio pubblico vengono ripulite da AcegasApsAmga, mentre sui muri di immobili privati possono venire ripuliti solo a spese dei proprietari.
Chi ha deturpato le pareti del centro sabato notte ha agito con cappuccio in testa ed è stato attento a non farsi cogliere sul fatto da ignari passanti. Le telecamere di sicurezza di alcuni negozi non hanno regalato dettagli che rendano riconoscibili i vandali. Perché basta guardare quelle scritte incomprensibili e inutili per capire che l'obiettivo di chi si è "divertito" con bomboletta alla mano non aveva di certo velleità artistiche. Solo vandalismo.
Le forze dell'ordine da tempo hanno alzato il livello di attenzione nei confronti di questo fenomeno. «Coglierli sul fatto è raro - spiega Sergio Abbate, comandante della Polizia locale - e sono diventati scaltri nel non farsi riprendere dalle telecamere se non camuffati. Il fenomeno è decisamente in aumento e ci sono periodi dell'anno in cui le incursioni vandaliche si moltiplicano. Quello al quale stiamo lavorando con maggior attenzione e anche in collaborazione con la Digos e pure con le forze dell'ordine di altre città - aggiunge - è l'identificazione, la comparazione e la schedatura dei diversi "tag", ovvero le firme con le quali i writers siglano i graffiti».
L'intolleranza da parte dei cittadini nei confronti di chi deturpa la città sta crescendo. Anche su Facebook la protesta sale in una pagina dedicata proprio a questo fenomeno: "Scaraboci de Trieste". Su quel muro virtuale i triestini segnalano brutture e incursioni dei writers; mentre su "Graffiti a Trieste" chi commette il reato di imbrattare i muri della nostra città si vanta postando le proprie "creazioni". Ma il paradosso sono le centinaia di fotografie scattate dagli stessi vandali e pubblicate con tanto di nickname, di firma, talvolta di foto dell'autore, su Instagram, il più imponente collettore di immagini del mondo. Sembra che alcuni facciano parte di bande, le “Crew".
Online spuntano i nomi d'arte con gli scarabocchi e i disegni realizzati sui muri, le serrande, i vetri degli autobus o dei treni, di portoni, panchine. C'è Snfiko, c’è Mahbmcru che si diletta con scritte sulle carrozze dei treni e le pubblica. Sore_lone si vanta di aver imbrattato un intero edificio nella zona retrostante le sedi delle diverse ditte che trattano marmo e sono sistemate davanti al cimitero di Sant'Anna. Azmeehx mostra con orgoglio i propri scarabocchi in zona stazione. Sigle, foto, indirizzi che potrebbero fornire alle forze dell'ordine spunti di indagine.
Chi viene colto sul fatto è punito con la multa di 50 euro prevista dall'articolo 215 della polizia locale; nel contempo scatta anche un procedimento penale per deturpamento e per il ripristino della zona deturpata. Lo scorso anno la denuncia è scattata per una decina di persone.
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