Ilva, spunta anche l’offerta di Arvedi
MILANO. Anche il gruppo Arvedi si muove sull’Ilva. Lo riporta Il Sole 24 Ore, secondo cui l’azienda cremonese ha depositato nei giorni scorsi una manifestazione di interesse per gli asset del gruppo commissariato (formalmente di proprietà della famiglia Riva) e nei prossimi giorni dovrebbe avviare i primi incontri preliminari a Taranto per esaminare le questioni finanziarie, ambientali e industriali relative alla vicenda.
L’iniziativa di Arvedi, confermano fonti industriali, è distinta dalla cordata ArcelorMittal-Marcegaglia e troverebbe l’appoggio di capitali e fondi esteri, in questo momento già impegnati per l’operazione Taranto. In questi mesi il lavoro di Arvedi è proseguito sotto traccia. E dopo le dichiarazioni di intenti, ora c’è il salto di qualità, con la formalizzazione ufficiale di un interesse. Il ruolo dell’azienda cremonese è da saldare con un partner in grado di offrire solide garanzie patrimoniali. Sul campo c’è Jindal con una proposta industriale ma anche alcuni fondi di investimento. Arvedi può offrire, come Marcegaglia, la garanzia di un’italianità nell’operazione. Arvedi inoltre, secondo molti osservatori, può far leva, a differenza di ArcelorMittal, su un buon rapporto con la famiglia Riva. Il gruppo siderurgico cremonese, che da pochi giorni ha acquisito la proprietà della Ferriera di Servola, si sta così muovendo a tutto campo. Il che permetterebbe di conservare una presenza italiana - così come chiesto dal Governo - nel riassetto della siderurgia.
Ilva, oggi della famiglia Riva più una quota del dieci per cento degli Amenduni, è destinata ad andare all’estero perchè in Italia non ci sono gruppi e capitali in grado di fare da soli un’operazione così impegnativa. La discesa in campo di gruppi come Arvedi e Marcegaglia rappresentano una partecipazione dell’industria nazionale anche in termini di garanzia verso la filiera dell’acciaio.
La lettera di Arcelor Mittal e Marcegaglia per l’Ilva sarebbe giè arrivata. I rappresentanti dei gruppi siderurgici franco indiano e italiano hanno avuto pochi giorni fa un incontro con il commissario Piero Gnudi, ribadendo l’interesse ad acquisire l’impianto, ma la lettera non conterrebbe cifre, nè una proposta economica d’acquisto. Arvedi aveva già manifestato mesi addietro un interesse per l’Ilva sottolineando la necessità di assicurare una presenza industriale italiana nel riassetto del grande gruppo dell’acciaio, la cui proprietà è oggi al 90 per cento della famiglia Riva. Intanto Gnudi ieri è stato ascoltato dalla commissione industria del Senato.pcf
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