Illy torna in scena. «Pronto a ricandidarmi, se me lo chiedono»

L’ex governatore disponibile a giocare un nuovo ruolo in politica. «Ma in Fvg il Pd ha già puntato su Serracchiani e io sarò leale». Assist a Renzi: "L'unico che può darci un governo politico"
BRUNI TRIESTE 17 03 08 RICCARDO ILLY PRESENTA IL SUO NUOVO LIBRO
BRUNI TRIESTE 17 03 08 RICCARDO ILLY PRESENTA IL SUO NUOVO LIBRO

La corsa verso le elezioni, politiche e regionali, è ampiamente entrata nel vivo. E in partita, dopo essere rimasto per quattro anni lontano dalle scene, potrebbe rientrare anche Riccardo Illy.

Chiusa definitivamente la parentesi giudiziaria legata ai benefit d’oro per una quarantina di ex dirigenti della Regione (vicenda per la quale l’ex governatore è stato assolto dalla Sezione di Appello della Corte dei Conti dall’accusa di danno erariale), l’imprenditore del caffè parla apertamente della possibilità di riprendere un ruolo di primo piano su quello stesso palcoscenico già calcato tante volte - prima come sindaco di Trieste, poi come presidente della Regione e successivamente come parlamentare - in passato.

«Non sento troppo l’ambizione della politica - ha spiegato Illy in un’intervista alla Stampa -, ma potrei valutare un’eventuale richiesta di impegno e di un contributo, nella consapevolezza della gravità della situazione». A patto che, precisa, si verifichino due condizioni. «La prima è che al governo non ci siano partiti NoTav e contraddizioni interne alla coalizione, e poi l’impegno a fare una legge elettorale maggioritaria a doppio turno che dia una maggioranza forte, coesa e omogenea e soltanto un diritto di tribuna ai partiti minori».

Nessuna volontà, comunque, di mettere i bastoni tra le ruote ai partiti e, nel caso della corsa alla guida della Regione, nessuna velleità di autocandidature. «Il Pd - sottolinea Illy - ha già scelto il suo candidato per le regionali in Friuli Venezia Giulia nella persona di Debora Serracchiani. Io sono riconoscente al Partito democratico, che mi ha sempre sostenuto con lealtà».

Sul piano nazionale, poi, l’ex governatore si dice attento in particolare alla ventata di novità portata dal sindaco di Firenze Matteo Renzi, definito « l’unico politico innovatore all’orizzonte, l’unica speranza per uscire dall’impasse con un governo politico serio«, oltre che »l’unico in grado di pescare a piene mani nell’altro schieramento».

Positivo infine anche il giudizio sul governo dei tecnici. «Il merito di Monti è stato quello di salvare l’Italia dall’insolvenza, riacciuffando il paese dal baratro. Lo ha fatto però commettendo qualche imperfezione: una tassazione eccessiva nell’edilizia, la nautica e sulle auto. Un giro di vite che ha prodotto più costi che entrate all’erario. La stessa Imu per le imprese è un massacro». Tuttavia, dice l’imprenditore, «il governo ha fatto riforme che ci hanno salvato. Alla luce dell’attuale scenario politico e di questa legge elettorale, se niente si muove “aridateci” il Monti bis che è indice di autorevolezza internazionale».

Riproduzione riservata © Il Piccolo