Illy: mi candido per riavvicinare i cittadini alle istituzioni e per combattere la disoccupazione

TRIESTE «Ho risposto alla chiamata del Partito democratico per contribuire ad avvicinare i cittadini alle istituzioni e fare in modo che la politica supporti e non comprometta la ripartenza del Paese, anche se la disoccupazione resta il male principale dell'Italia». Così Riccardo Illy ha presentato stamani a Trieste le ragioni della sua candidatura come indipendente al Senato nell'uninominale del collegio Trieste-Gorizia. Ha quindi definito il proprio un «mini programma» che verrà approfondito attraverso incontri aperti alla cittadinanza.
Tra i temi l'autonomia regionale in tema di educazione, beni culturali ed energia, il quadruplicamento della linea Fs Trieste-Monfalcone e il collegamento con Capodistria, il turismo come sinergia tra produzioni agroalimentari, cultura e accoglienza, manutenzione e valorizzazione degli edifici scolastici, l'alta formazione e l'incremento all'istruzione universitaria e alla ricerca. Un sito internet verrà aperto «per raccogliere i contributi dei potenziali elettori. Anche se la democrazia diretta non è alternativa a quella rappresentativa, è giusto - ha concluso Illy - raccogliere idee e contatti, così voglio continuare a fare se diventerò senatore».
Quanto al tema dei profughi, Illy ha dichiarato: «Non uso fare demagogia parlando di emergenza, ma il tema immigrazione non è mai stato affrontato in Italia. Il ministro Minniti ha dimezzato gli sbarchi ma il problema non è risolto». E ancora: «L'economia tedesca - ha spiegato Illy - è cresciuta più della nostra grazie agli immigrati, abbiamo bisogno di certe tipologie di immigrati e dovremmo andare a cercarle, per organizzare un sistema di prima accoglienza, educarli alla lingua e alla cultura italiana, formarli e avviarli al lavoro e dare loro case dove farli vivere stabilmente. La vera emergenza - ha concluso - è che se ne vanno lasciando le imprese senza lavoratori».
Così Illy in materia di economia: «I cittadini non si sentono capiti e tendono a negare i risultati della politica italiana, una ripresa economica c'è». Tra le cose positive realizzate dal Governo, Illy ha indicato «la riforma del mercato del lavoro, del sistema bancario e delle infrastrutture. Il Pil è a +1,5% alla fine di questi cinque anni - ha concluso - ma tanti cittadini non se ne rendono conto e si tende a minimizzare».
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