Illy: i tributi Inps restino in regione o non mi candido
«Il governo non rispetta i patti sulle pensioni dei residenti». Pronto il ricorso alla Consulta
TRIESTE
Il governatore Riccardo Illy l’aveva detto. Se il governo non rispetta quanto sottoscritto nel protocollo d’intesa sulla compartecipazione relativa alle pensioni Inps dei cittadini del Friuli Venezia Giulia non mi candiderò per un secondo mandato in Regione. «Lo giudicherò anzi un affronto politico» aveva definito un’eventuale «niet» di Prodi davanti alla platea dei «suoi» Cittadini all’assemblea di Udine di novembre. E ora che in Finanziaria ci sono soltanto 80 milioni (di cui 20 per il 2008) di copertura sui 200 l’anno previsti, il presidente ribadisce: «Se non ci saranno modifiche non mi ricandido». Finora l’imposta sulle pensioni è stata incassata da Roma, mentre in base all’accordo Governo-Regione in linea con il federalismo fiscale, il Friuli Venezia Giulia ha diritto a riscuotere la sua quota di compartecipazione.
I suoi alleati del Partito democratico cercano di difendere l’operato del governo. Parlano di soddisfazione per un risultato raggiunto e per l’affermazione di un principio che porterà grandi benefici al Friuli Venezia Giulia. Ma Illy è un osso duro. I patti si rispettano, è il messaggio che lancia a Roma. E quando i patti non si rispettano non può esserci fiducia e collaborazione nelle relazioni politiche. «In base a un decreto approvato alla fine di luglio - ha ricordato Illy - spetta alla Regione la compartecipazione anche sui tributi pagati dai pensionati, anche se questi vengono riscossi a Roma e non in Friuli Venezia Giulia. Nella Finanziaria vi è un articolo che prevede qualcosa di diverso, che - ha sottolineato Illy - noi riteniamo incostituzionale». È una partita da circa 200 milioni, mentre il Governo ha previsto di assegnare alla Regione 20 milioni nel 2008, 30 nel 2009 e altrettanti nel 2010.
«Se questo articolo sarà approvato così come è ora - ha sottolineato Illy - ci saranno due conseguenze: la prima è che la Regione sarà costretta a impugnare davanti alla Corte Costituzionale quell'articolo della Finanziaria; la seconda, sul piano politico, che scioglierò le riserve - ha concluso - in senso negativo, non accettando alcuna ipotesi di candidatura nel 2008».
Il sottosegretario Ettore Rosato cerca di ricomporre la frattura lasciando aperto uno spiraglio. «La Finanziaria è tecnicamente ormai immodificabile spiega -, ma questo non vuol dire che non ci siano altri strumenti per andare incontro alle richieste della Regione» «L'impegno del Governo - aggiunge Rosato - è stato grande nei riguardi del Friuli Venezia Giulia e i risultati sono importanti. Ma come sempre, tutto è migliorabile e l'asse preferenziale con la Regione che si è costituito in questi anni è la premessa - secondo Rosato - per affrontare anche tutti i problemi che la Regione pone a vantaggio della collettività del Friuli Venezia Giulia».Illy si accontenterà o aprirà un problema politico, in chiave elettorale, dagli esiti imprevedibili?
Anche i deputati del Pd Ivano Strizzolo e Flavio Pertoldi cercano di non alzare i toni. «È necessario superare le polemiche - spiega Strizzolo - perché comunque si tratta di risorse aggiuntive. È vero che nel comma 5 del maxiemendamento n. 2 del Governo sulla Finanziaria è contenuto, oltre alla previsione di uno stanziamento di 20 milioni di euro per il 2008 e di 30 milioni euro per il 2009, un vincolo relativamente alle risorse per l'anno 2010, anno in cui i trasferimenti dovrebbero andare a regime, che potrebbe risultare in contrasto con il dettato del Decreto Legislativo n. 137 del 31.7.2007 che ha rango costituzionale».
«Per questo - ha riferito Strizzolo - assieme ai colleghi Pertoldi, Maran e Cuperlo ho presentato un ordine del giorno che, se accolto prima della votazione finale della Finanziaria, impegnerà il Governo a concertare con la Regione contenuti, modalità e tempistica». «Gli emendamenti del Governo alla Finanziaria - ha ricordato Strizzolo - non sono più modificabili: il Parlamento ora può solo approvarli o respingerli. Si tenga, inoltre, presente che, in un anno e mezzo di Governo Prodi, il Friuli Venezia Giulia ha ottenuto significative risposte che, pur non esaustive per tutti i complessi problemi della Regione, rappresentano importanti passi in avanti rispetto ai rapporti Stato-Regione del recente passato».
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