Il “virus” digitale contagia il Friuli Venezia Giulia

Dalle aule 2.0 ai corsi di alfabetizzazione informatica per donne e over 50 110 eventi all’insegna dell’hi-tech. Serracchiani: «Abbiamo tolto il tappo»
Di Gianpaolo Sarti

TRIESTE. «Abbiamo tolto il tappo», dice soddisfatta Debora Serracchiani al termine del tour de force nei quattro angoli del Fvg. In effetti, per restare con la metafora della presidente, mancava solo la bottiglia per festeggiare la giornata tecnologica nel salone della Regione in piazza Unità a Trieste. Giornata riuscita, è il parere diffuso. «Abbiamo tolto il tappo e liberato energie - incalza la governatrice -, c’è una forza straordinaria e una voglia di imparare enorme».

La platea è piena di magliette rosse di tutti gli organizzatori e volontari che hanno contribuito ai D-Day, così l’anno chiamato. “Go on Fvg”, il marchio di fabbrica della “svolta” informatica partita proprio dal Fvg, ha ricevuto ieri anche la benedizione del ministro all’Istruzione Stefania Giannini. Un territorio che mira a diventare il 100% digitale e che per muovere i primi passi ieri ha lanciato un ventaglio di 112 eventi che spaziavano dalla scuola al mondo agli adulti, al sistema delle Piccole e medie imprese, alla pubblica amministrazione. Per tutti un unico obiettivo: crescere l'interesse e le competenza tra i cittadini. In particolare proprio il mondo della scuola, come ha indicato il ministro, «deve essere il verso protagonista di quest'opera». Ma a questa rivoluzione, ha aggiunto la presidente della Regione, «non può mancare l'apporto e l'attenzione ai meno giovani, che debbono poter incrementare il loro livello di familiarizzazione ed alfabetizzazione informatica».

Il Fvg è così la prima regione in Italia ad avviare il progetto nazionale “Go on Italia” sviluppato da Wikitalia sul modello già sperimentato con successo nel Regno Unito. «Dopo questo D-Day digitale, bisogna continuare a correre», è stato rimarcato, «e questa regione può rappresentare veramente il modello per le altre realtà regionali italiane», ha affermato il sottosegretario ai Beni e Attività culturali, Francesca Barracciu.

Progetti che hanno abbracciato un po’ tutti, con un occhio di riguardo, ad esempio, alle donne. "Go on Women”, organizzato alla Casa internazionale a Trieste, è stato pensato per quante, magari non più giovanissime, hanno il desiderio di colmare qualche “gap” nell’utilizzo del pc. Non sono mancati, naturalmente, gli approfondimenti sulle possibilità di sviluppo nella cultura e nell’imprenditoria. Il convegno “Cloud e digital: quali opportunità per le Pmi italiane?”, all'Area Science Park di Trieste ha aperto un focus sui processi d'innovazione delle operazioni di business necessari a generare efficienza, produttività e decisioni più rapide. Un maggior utilizzo delle tecnologie digitali, è stato detto, permetterebbe all'Italia, in ritardo rispetto ai Paesi anglosassoni, una crescita del 5% del Pil e la creazione di centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro. «Ci sono spazi grandissimi di applicazione delle tecnologie digitali ai beni culturali e nel turismo, per la loro fruizione e valorizzazione, per lo studio e il recupero», ha affermato Barracciu.

Il dibattito si è poi spostato a Udine, con l’allestimento di una classe hi-tech che, chissà, forse vedremo nel futuro: sedie colorate con le rotelle e porta-zaini incorporati, banchi a trapezio che si uniscono così da creare piccoli cerchi, I pad e megaschermo al posto della lavagna. Tutto questo nella classe prima A della media Fermi di via Pradamano. Una lezione sperimentale che ha lasciato a bocca aperta i ragazzi. I giovani, oltre alle trovate tech, si sono divertiti a intervistare e il sindaco Furio Honsell e la presidente Serracchiani. Altri convegni e dibattiti, con sullo sfondo il tema della digitalizzazione, sono stati organizzati in istituti di Gorizia, Gemona, Trieste, Manzano e Cividale.

Ha toccato quasi quota trecento iscritti, invece, l'iniziativa “Internettiamoci - open day” dall'Università delle LiberEtà di Udine: una ventina di lezioni dimostrative e gratuite, tra cui quelle per la gestione del pc, l'accesso a internet, la fotografia digitale, l'uso dello smartphone, dei tablet, dei social network, di Google e Skype alle quali hanno preso parte soprattutto persone anziane. Il Digital Day ha animato anche il mondo scientifico e imprenditoriale di Pordenone: al Polo tecnologico si è tenuto un corso formativo per docenti delle scuole primarie e secondarie. Presente, anche in questo caso, la governatrice alla quale è stato presentato il corso di laurea in Comunicazione multimediale e tecnologia.

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